Il 13 maggio 1981 resterà per sempre una data scolpita nella memoria collettiva. Quel giorno, durante un’udienza pubblica in Piazza San Pietro, Papa Giovanni Paolo II fu colpito da due proiettili esplosi da Mehmet Ali Ağca, un terrorista turco noto per la sua freddezza e abilità. L’attentato avvenne sotto gli occhi di migliaia di fedeli e venne immediatamente fermato dalle forze dell’ordine. Wojtyla fu gravemente ferito all’addome e alla mano destra.
La corsa in ospedale e l’operazione al Gemelli
Il Pontefice fu trasportato d’urgenza al Policlinico Gemelli, dove rimase sotto i ferri per diverse ore. L’intervento chirurgico riuscì a salvargli la vita, ma le sue condizioni rimasero critiche per giorni. Solo successivamente si poté parlare di una ripresa miracolosa, che lui stesso attribuì all’intercessione della Madonna di Fatima, celebrata proprio il 13 maggio.
Le indagini e i misteri mai chiariti
Nonostante la condanna all’ergastolo di Ali Ağca, restano ancora oggi molti interrogativi irrisolti sull’attentato. Le teorie dietro il gesto vanno da un possibile complotto internazionale a coinvolgimenti di servizi segreti stranieri, ma la verità ufficiale non è mai stata accertata con certezza.
L’eredità spirituale di Giovanni Paolo II
A vent’anni dalla sua morte, avvenuta il 2 aprile 2005, l’influenza di Giovanni Paolo II è ancora viva. San Giovanni Paolo II, proclamato tale nel 2014, ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e nel cuore dei fedeli di tutto il mondo. La sua voce contro la guerra, il comunismo e le ingiustizie è risuonata per oltre 26 anni di pontificato.
Le citazioni del nuovo Papa Leone XIV
Il neo eletto Papa Leone XIV, durante il suo primo Regina Caeli, ha reso omaggio a Wojtyla citandone due celebri frasi: “Non abbiate paura”, rivolta ai giovani nel 1978, e “Mai più la guerra”, pronunciata nel 2003 alla vigilia del conflitto in Iraq. Parole che, oggi come allora, trovano un’eco potente in un mondo segnato da nuove tensioni globali.
Significativamente, la messa d’inizio pontificato di Leone XIV è prevista per il 18 maggio, giorno della nascita di Giovanni Paolo II, a sottolineare un legame spirituale tra due epoche della Chiesa.
Un funerale senza precedenti
Alla morte di Wojtyla, oltre tre milioni di pellegrini raggiunsero Roma tra il 2 e l’8 aprile 2005. I funerali solenni, celebrati dal cardinale Joseph Ratzinger – futuro Papa Benedetto XVI – videro la partecipazione di capi di Stato, leader religiosi e milioni di fedeli accorsi da tutto il mondo per dare l’ultimo saluto a “Giovanni Paolo II il Grande”.