Ridurre lo spreco alimentare è una necessità sempre più urgente, ma spesso la paura di consumare cibi scaduti porta a buttare via prodotti ancora sicuri. La chiave per evitare inutili sprechi è comprendere la differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione (TMC), due indicazioni che non hanno lo stesso significato in termini di sicurezza alimentare.
Data di scadenza e termine minimo di conservazione: cosa cambia?
La data di scadenza, indicata con la dicitura “da consumarsi entro”, segnala il limite oltre il quale un alimento potrebbe risultare nocivo per la salute. Prodotti freschi come carne, pesce e latticini rientrano in questa categoria e dovrebbero essere consumati entro la data riportata sulla confezione.
Il termine minimo di conservazione (TMC), indicato come “da consumarsi preferibilmente entro”, segnala invece la data fino alla quale un alimento mantiene proprietà organolettiche e nutrizionali ottimali. Superato questo termine, il cibo potrebbe perdere in qualità, ma non è necessariamente pericoloso.
Alimenti sicuri da consumare dopo la scadenza
Alcuni prodotti possono essere consumati senza rischi anche oltre il TMC, purché conservati correttamente:
- Pasta secca e riso: grazie al basso contenuto di acqua, possono essere consumati fino a due mesi dopo la data indicata.
- Conserve in scatola: tonno, legumi e altri alimenti in lattina restano sicuri fino a un anno oltre il TMC, a patto che la confezione sia integra.
- Biscotti e cracker: possono perdere croccantezza, ma restano commestibili per uno o due mesi dopo la scadenza.
- Yogurt: può essere consumato fino a una settimana dopo la data di scadenza, con una possibile variazione del sapore.
- Olio d’oliva: se conservato al riparo dalla luce, mantiene le sue proprietà fino a otto mesi dopo la scadenza.
Alimenti da consumare entro la data di scadenza
Alcuni prodotti devono essere consumati entro la data indicata sulla confezione per evitare rischi per la salute:
- Carne fresca e pollame: possono durare al massimo uno o due giorni oltre la data di scadenza, se ben conservati.
- Salumi affettati: da consumare rigorosamente entro la data indicata.
- Succhi di frutta: rispettare la scadenza, che varia tra 6 e 12 mesi.
- Uova: se consumate crude o alla coque, devono essere mangiate entro tre giorni dalla scadenza.
Consigli pratici per ridurre lo spreco alimentare
Per evitare di gettare cibo inutilmente, è importante adottare alcune buone pratiche:
- Controllare regolarmente le date di scadenza degli alimenti in dispensa e frigorifero.
- Seguire le corrette modalità di conservazione indicate sulle confezioni.
- Pianificare gli acquisti in base alle reali necessità per evitare sprechi.
Capire la differenza tra data di scadenza e TMC permette di consumare in sicurezza gli alimenti e contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare. Sempre affidarsi al buon senso e ai propri sensi per valutare freschezza e idoneità al consumo di un prodotto.