Dopo mesi di stallo burocratico, si sblocca finalmente l’erogazione del bonus per i genitori separati. In una coincidenza simbolica, il decreto verrà firmato il 19 marzo, giorno della Festa del Papà, dal Dipartimento per la Famiglia di Palazzo Chigi, autorizzando l’INPS a distribuire 8,5 milioni di euro a 4.428 beneficiari.
Fondi e domande accettate
L’ammontare totale dei fondi stanziati per la misura è di 10 milioni di euro, di cui una parte rimarrà accantonata per le 119 richieste ancora sospese a causa di problematiche nella dichiarazione dell’importo dell’assegno di mantenimento. Inoltre, 113 domande sono state ammesse ma con importo pari a zero.
Complessivamente, le richieste ricevute sono state 6.428, ma molte sono state escluse per vari motivi, tra cui:
- La mancata conferma da parte dell’Agenzia delle Entrate della riduzione del 30% del reddito del coniuge obbligato;
- L’assenza di uno o più requisiti di legge;
- L’indicazione di un arco temporale errato rispetto a quello stabilito dalla normativa;
- Il mancato caricamento dell’atto del tribunale relativo all’assegno di mantenimento.
Dopo la firma del decreto, i beneficiari riceveranno il pagamento in un’unica soluzione, con tempi di erogazione previsti rapidamente.
Un bonus atteso da anni
Questo bonus, istituito nell’estate del 2022, ha subito numerosi ritardi a causa di complesse procedure burocratiche. La misura è destinata al genitore separato, divorziato o non convivente, in stato di bisogno, che non ha ricevuto (o ha ricevuto solo in parte) l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza dell’altro genitore o coniuge. Il mancato versamento deve essere riconducibile alla crisi economica scaturita dalla pandemia di Covid-19, con effetti sulla cessazione, riduzione o sospensione dell’attività lavorativa tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022.
I requisiti per ottenere il contributo
Per accedere al beneficio, il richiedente doveva dimostrare di essere in stato di bisogno e convivere con figli minorenni o maggiorenni con grave disabilità alla data della mancata percezione dell’assegno. Inoltre, il reddito annuale del genitore richiedente doveva essere inferiore o uguale a 8.174 euro nell’anno in cui si è verificata la mancata o ridotta corresponsione del mantenimento.
Con la firma del decreto, si chiude finalmente un lungo percorso burocratico, restituendo un sostegno concreto ai genitori separati in difficoltà economica.