Quando incroci lo sguardo del tuo cane, non stai solo vivendo un momento di affetto: secondo un recente studio, stai entrando in una vera e propria sintonia mentale. È quanto emerso da una ricerca pubblicata su Advanced Science da un gruppo di scienziati cinesi, che ha dimostrato per la prima volta l’esistenza di un’attività neuronale sincronizzata tra due specie diverse: l’essere umano e il cane.
La mente di cane e umano si sincronizza davvero
Attraverso test condotti su 10 coppie composte da giovani Beagle e volontari sconosciuti, i ricercatori hanno misurato l’attività cerebrale dei soggetti utilizzando elettrodi posizionati sulla testa. I risultati sono sorprendenti: quando umano e cane si guardano negli occhi, si attiva un accoppiamento dell’attività intercerebrale più forte rispetto al semplice contatto fisico o all’osservazione unilaterale.
Questa “connessione cerebrale bidirezionale” non solo esiste, ma cresce nel tempo: più i due soggetti trascorrono momenti insieme, più aumenta la sincronia mentale. E la scintilla parte proprio dal cervello umano.
Un legame che va oltre l’affetto
Fino ad ora, questo tipo di sincronizzazione era stata osservata solo tra esseri umani. Ora invece, lo studio mostra come la relazione tra uomo e cane abbia basi neurobiologiche profonde, radicate in millenni di convivenza e cooperazione tra le due specie.
Dallo studio sull’empatia a quello sull’autismo
I ricercatori hanno voluto spingersi oltre, indagando il fenomeno anche con cani che mostravano comportamenti simili all’ASD (disturbo dello spettro autistico) umano. In questi soggetti è stata riscontrata una ridotta attenzione condivisa e quindi una minore sincronizzazione cerebrale con l’interlocutore umano.
In una fase successiva dello studio, i cani sono stati trattati con una microdose di LSD, una sostanza già studiata per i suoi effetti sulla socialità nei roditori. Il risultato? Un aumento dell’interconnessione cerebrale, suggerendo un possibile sviluppo futuro di farmaci (non allucinogeni) utili a migliorare l’interazione sociale in persone con autismo.
Le onde cerebrali dell’amore
In definitiva, la scienza conferma ciò che milioni di persone che vivono con un cane sperimentano ogni giorno: quello sguardo condiviso è molto più di un gesto affettuoso. È una forma di osmosi emozionale, uno scambio costante e profondo che avviene a livello neurologico.
Un nuovo passo nella comprensione del legame ancestrale tra uomo e cane, che apre anche a prospettive inedite per la ricerca scientifica sul comportamento sociale.