Il 2024 si è chiuso con un nuovo minimo storico di natalità in Italia, confermando un trend preoccupante che da anni colpisce il Paese. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, tra gennaio e luglio sono venuti alla luce 4.600 bambini in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Una flessione che consolida una crisi demografica ormai strutturale.
Nel 2023 il numero totale di nascite si era fermato a 379.890, segnando un calo del 3,4% rispetto al 2022 e una diminuzione drastica del 34,1% rispetto al 2008. La causa principale di questo declino è attribuita alla progressiva riduzione delle nascite da coppie italiane, che sono passate da 479.959 nel 2008 a 298.948 nel 2023.
Fertilità sotto la soglia di sostituzione
Il tasso di fecondità totale, cioè il numero medio di figli per donna, è sceso a 1,20 nel 2023, ben lontano dal valore di 2,1 necessario per il ricambio generazionale. Questo dato colloca l’Italia tra i Paesi con i più bassi livelli di natalità al mondo, accentuando il divario con le principali economie europee.
A peggiorare il quadro, contribuisce l’innalzamento dell’età media al primo figlio, che ha raggiunto i 31,8 anni. Il rinvio della maternità riduce la finestra temporale fertile, limitando le possibilità di avere più figli.
Effetti già visibili su scuola, lavoro e pensioni
Le conseguenze di questo inverno demografico sono già tangibili. Il sistema scolastico sta registrando un calo significativo delle iscrizioni, mentre si prevede un impatto crescente sul mercato del lavoro e sul sistema previdenziale. La diminuzione della popolazione in età lavorativa potrebbe compromettere la sostenibilità del sistema pensionistico e aumentare la pressione sul welfare.
Le soluzioni possibili: serve un cambio di passo
Per invertire questa rotta è necessario adottare politiche strutturali a sostegno della natalità. Tra le misure possibili, si segnalano:
- Incentivi fiscali per le famiglie numerose
- Potenziamento dei servizi per l’infanzia
- Promozione di una cultura che valorizzi la genitorialità
Solo attraverso un intervento coordinato e lungimirante sarà possibile contrastare il declino demografico e costruire un futuro sostenibile per l’Italia.