Negli ultimi mesi, le tensioni internazionali e i timori di un conflitto in Europa hanno riportato al centro del dibattito pubblico una domanda cruciale: cosa accadrebbe in Italia se scoppiasse una guerra? Le recenti dichiarazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – «Se l’Europa vuole evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra» – hanno risuonato anche nel nostro Paese, dove si torna a parlare della leva militare obbligatoria.
Una legge mai abolita: la leva può essere riattivata
Contrariamente a quanto si crede, la leva obbligatoria in Italia non è stata abolita, ma semplicemente sospesa nel 2004. Questo significa che, in caso di necessità, basterebbe un decreto del Ministero della Difesa per reintrodurla. E la macchina organizzativa, seppur ferma da anni, potrebbe essere riattivata rapidamente.
Chi verrebbe richiamato: ecco i criteri
Secondo le norme attualmente in vigore, in caso di guerra o emergenza nazionale, i primi a essere richiamati sarebbero i militari in servizio permanente: appartenenti a Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Successivamente toccherebbe a coloro che hanno lasciato le Forze Armate da meno di cinque anni.
I civili, invece, verrebbero coinvolti solo in situazioni estreme e secondo criteri rigorosi. La normativa individua una fascia d’età compresa tra i 18 e i 45 anni, ma l’estensione fino a soglie più alte è un’ipotesi possibile in caso di mobilitazione generale.
Le donne escluse dall’obbligo (per ora)
Le donne, secondo la normativa attuale, non sarebbero obbligate a rispondere alla chiamata alle armi. Possono arruolarsi solo su base volontaria. Tuttavia, un decreto ministeriale potrebbe cambiare le regole, aprendo alla possibilità di una leva obbligatoria anche per il genere femminile: una scelta che segnerebbe una svolta storica per il sistema di difesa italiano.
Esclusioni e casi particolari
Sono esclusi dal richiamo i cittadini affetti da gravi patologie, dipendenze, oppure con situazioni familiari delicate, come nel caso di figli unici conviventi con genitori disabili o genitori con figli a carico. Queste condizioni devono essere certificate e verificate dall’autorità competente.
Verso una nuova riforma della difesa?
Secondo fonti istituzionali, il Governo starebbe valutando una revisione della normativa sulla leva, con l’obiettivo di includere le donne e alzare l’età massima per il richiamo. Una riforma che, se confermata, ridefinirebbe il concetto di difesa nazionale e il rapporto tra cittadini e Forze Armate in un contesto internazionale sempre più instabile.
Se l’Italia dovesse trovarsi di fronte a un’emergenza militare, il ritorno della leva obbligatoria non sarebbe solo possibile, ma già previsto dalla legge. La questione ora non è più se possa accadere, ma quando e in che modo verrà attuata.