Il presidente Donald Trump è pronto a opporsi con forza a una proposta di legge che intende ridurre la sua autorità in materia di dazi unilaterali. La misura, sostenuta in modo trasversale da democratici e repubblicani, prevede che ogni nuovo dazio imposto dalla Casa Bianca debba ricevere l’approvazione del Congresso entro 60 giorni. In caso contrario, verrebbe automaticamente revocato.
La risposta della Casa Bianca non si è fatta attendere. Secondo quanto riportato da Axios, Trump considera questa legge una minaccia diretta al potere esecutivo, e ha annunciato che porrà il veto se il provvedimento verrà approvato.
Una proposta bipartisan che fa discutere
L’iniziativa legislativa è stata presentata da due figure influenti del Senato: Maria Cantwell (Democratica) e Chuck Grassley (Repubblicano). A sorprendere è l’ampio sostegno ricevuto, anche da parte di sette senatori repubblicani, segnale evidente di un malcontento crescente nel partito verso la gestione aggressiva della politica commerciale da parte di Trump.
Negli Stati Uniti, il potere di imporre dazi commerciali è tradizionalmente condiviso tra il Congresso e il presidente. Tuttavia, negli ultimi decenni – e in particolare durante l’amministrazione Trump – l’Esecutivo ha assunto un ruolo sempre più dominante, ricorrendo ai dazi come leva economica e diplomatica, spesso giustificati con motivi di sicurezza nazionale.
Rischi economici e spaccature politiche
L’uso massiccio di dazi unilaterali ha alimentato un acceso dibattito. Da un lato, c’è chi li difende come strumenti utili a proteggere le industrie americane; dall’altro, chi teme un impatto negativo sui consumatori e una crescente tensione con partner strategici.
La proposta di legge nasce proprio da queste preoccupazioni, con l’obiettivo di ristabilire un controllo istituzionale sull’uso di uno strumento tanto delicato quanto influente.
La scelta di Trump di opporsi con un veto presidenziale rischia ora di esacerbare le divisioni nel Partito Repubblicano, diviso tra sostenitori della linea dura e moderati preoccupati per le conseguenze economiche di una possibile guerra commerciale.