Pechino introduce nuovi dazi su tutte le importazioni americane, scatenando il panico sui mercati finanziari. Trump accusa la Cina di “panico strategico” e promette una linea dura. L’Europa tenta la via diplomatica per evitare il coinvolgimento diretto.
La Cina rilancia: dazi del 34% sulle importazioni dagli USA
La tensione tra Cina e Stati Uniti tocca un nuovo punto critico. A partire dal 10 aprile, Pechino imporrà dazi del 34% su tutte le importazioni americane, una misura che rappresenta un’evidente escalation nella guerra commerciale tra le due maggiori potenze economiche mondiali.
Immediata la reazione del presidente Donald Trump, che ha definito l’iniziativa cinese “un errore imperdonabile” e un segnale di panico da parte di Pechino, ribadendo la volontà di mantenere una posizione inflessibile.
Crollo sui mercati globali: bruciati miliardi in poche ore
L’annuncio ha avuto effetti devastanti sui mercati finanziari. Solo a Wall Street si è registrata una perdita di circa 2.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, un crollo che ha contagiato anche l’Europa. I listini del Vecchio Continente hanno perso complessivamente 422 miliardi di euro, con Piazza Affari particolarmente colpita, in un clima che ha riportato alla mente il trauma economico post-11 settembre.
L’Unione Europea invoca la moderazione
Nel tentativo di evitare una crisi economica più ampia, l’Unione Europea sta lavorando a una strategia diplomatica. Il premier italiano Giorgia Meloni ha invitato alla cautela, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito l’intenzione dell’Europa di adottare una posizione più bilanciata rispetto agli Stati Uniti.
Tuttavia, Bruxelles non resta immobile: è previsto per il 15 aprile un pacchetto di contromisure, con nuovi provvedimenti già in fase di definizione per maggio. L’obiettivo è contenere le ricadute economiche evitando un coinvolgimento diretto nel conflitto.
Aziende in allerta: strategie di adattamento in corso
La crisi colpisce in particolare il settore automobilistico europeo, già in affanno da mesi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito i dazi americani “inaccettabili”, sottolineando l’urgenza di trovare soluzioni multilaterali.
Alcune multinazionali si stanno già riorganizzando: Honda, ad esempio, ha annunciato che acquisterà batterie dalla fabbrica americana di Toyota per eludere i dazi USA. Una strategia d’adattamento che potrebbe essere seguita da altre aziende internazionali nei prossimi giorni.
Il mondo osserva: cosa succederà ora?
Con i mercati in fibrillazione e le relazioni diplomatiche sempre più tese, le prossime decisioni di Washington e Pechino saranno determinanti per il futuro economico globale. La guerra commerciale è entrata in una fase cruciale, e l’equilibrio geopolitico potrebbe uscirne profondamente trasformato.