Dal 2 aprile, Audi ha bloccato nei porti statunitensi tutte le auto in arrivo dall’estero, come risposta immediata all’annuncio dell’ex presidente Donald Trump, che ha promesso l’introduzione di dazi doganali del 25% sulle auto importate. Una mossa che potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri del settore automobilistico negli Stati Uniti.
Secondo fonti interne, il costruttore tedesco dispone attualmente di un inventario di circa 37.000 veicoli nel territorio americano, una quantità sufficiente a coprire la domanda per circa due mesi. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana e l’intera rete distributiva si sta già preparando a un possibile scenario di carenza di veicoli nei concessionari.
Q5 sotto pressione: il SUV bestseller arriva dal Messico
Il problema si aggrava per Audi a causa dell’origine dei suoi modelli. Il suo veicolo più venduto, il SUV Audi Q5, è prodotto in Messico, uno dei Paesi direttamente colpiti dai dazi proposti. Gli altri modelli, invece, arrivano principalmente dall’Europa, area anch’essa sotto osservazione nella nuova politica commerciale annunciata da Trump.
Le concessionarie si preparano allo scenario peggiore
Secondo Cox Automotive, i marchi auto attivi sul mercato statunitense solitamente mantengono una scorta media per tre mesi, il che offre una finestra temporale per reagire e adottare contromisure. Tuttavia, la sospensione delle spedizioni Audi potrebbe diventare un precedente per altri costruttori, alimentando timori per l’intera industria automotive europea.
Azioni in calo e summit con l’UE
La reazione dei mercati non si è fatta attendere: le borse europee hanno registrato i minimi degli ultimi 16 mesi, spingendo l’Unione Europea ad agire. I vertici delle case automobilistiche tedesche sono attesi a un incontro strategico con la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, per valutare le possibili risposte ai dazi e proteggere gli interessi del settore.
Verso un futuro incerto per l’automotive globale
L’annuncio di Trump ha già avuto conseguenze concrete e potrebbe rappresentare solo l’inizio di una nuova guerra commerciale tra USA ed Europa. Per ora, Audi ha scelto la prudenza, ma se altri marchi seguiranno la stessa strada, il rischio è quello di un aumento dei prezzi per i consumatori americani e di una potenziale crisi nel mercato delle auto d’importazione.