Dall’«extra omnes» alla fumata bianca, ecco come funziona il Conclave: tempi, cerimonie e procedura di voto per scegliere il successore di Papa Francesco.
Conclave, cos’è e come si svolge l’elezione del nuovo Papa
Il Conclave è la solenne procedura con cui, da secoli, viene eletto il nuovo Pontefice. Il termine deriva dal latino cum clave, che significa “chiuso a chiave”, a indicare l’isolamento dei cardinali elettori all’interno della Cappella Sistina durante le votazioni. La fase elettiva avviene secondo quanto stabilito dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, che regola i passaggi fondamentali dell’elezione papale.
Quando inizia il Conclave
Secondo le norme vigenti, il Conclave deve iniziare tra il 15° e il 20° giorno dalla morte del Papa. Tuttavia, se tutti i cardinali elettori sono già presenti a Roma, l’inizio può essere anticipato. Nel caso attuale, l’elezione potrebbe avvenire tra il 6 e il 10 maggio 2025.
L’arrivo dei cardinali e la Messa in San Pietro
I cardinali elettori, al momento 135 (superando il limite canonico di 120, come già accaduto in passato con eventuali deroghe), si ritrovano a Casa Santa Marta, residenza all’interno del Vaticano. Il giorno dell’avvio del Conclave, partecipano alla Messa pro eligendo Pontifice nella basilica di San Pietro, celebrata dal cardinale decano, in questo caso Giovanni Battista Re.
Extra omnes: l’inizio ufficiale
Dopo la Messa, i cardinali si vestono con l’abito corale e si dirigono in processione verso la Cappella Sistina. Una volta entrati, viene pronunciata la storica formula «Extra omnes» – fuori tutti – e le porte vengono chiuse a chiave: inizia così ufficialmente il Conclave.
Come si vota nel Conclave
Durante le prime 24 ore, se si vota già dal pomeriggio, si svolge una sola votazione. Nei giorni successivi si tengono quattro votazioni al giorno: due al mattino e due al pomeriggio. Ogni cardinale scrive il nome scelto sulla scheda, sotto la formula Eligo in Summum Pontificem, e la deposita in un’urna tramite un piatto d’argento, visibile a tutti.
Le schede vengono poi:
- lette da tre scrutatori,
- forate,
- legate insieme,
- e bruciate nella stufa posta nella cappella.
Fumata bianca o nera: il segnale dell’elezione
- Se non viene raggiunto il quorum (i due terzi dei voti), le schede vengono bruciate con una miscela che genera fumo nero.
- Se c’è un eletto, le schede sono bruciate con un additivo che produce fumo bianco, segnale che il Papa è stato scelto.
L’eletto viene prima interpellato: se accetta l’incarico, comunica il nome papale scelto. Poi si ritira nella “stanza delle lacrime” per la vestizione e infine si presenta dalla loggia centrale della basilica di San Pietro, dove il cardinale protodiacono proclama l’Habemus Papam.