Durante la mattinata del 28 aprile 2025, primo giorno di rientro in classe dopo le vacanze pasquali e il ponte del 25 aprile, alcune scuole italiane hanno chiesto agli studenti di osservare un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, deceduto il 21 aprile. Secondo quanto denunciato dall’Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), in diversi istituti non sarebbe stata concessa alcuna possibilità di dissociarsi, configurando – secondo l’associazione – un potenziale abuso di potere da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Le critiche dell’Aduc e delle associazioni laiche
A guidare le polemiche è stato Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell’Aduc, che ha commentato duramente:
“Purtroppo è accaduto quanto temevamo: obbligo senza alcuna alternativa, perfino in scuole dove è possibile esentarsi dall’ora di religione cattolica.”
A unirsi alle critiche è stata anche l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR), che ha evidenziato l’incoerenza rispetto ad altri episodi:
“Non ci fu minuto di silenzio per la morte di Silvio Berlusconi, nonostante il lutto nazionale, mentre le scuole si fermarono per ricordare Giulia Cecchettin, giovane vittima di femminicidio. Due situazioni ben diverse rispetto alla morte naturale, seppur significativa, di un leader religioso.”
La circolare ministeriale e le disposizioni ufficiali
A far discutere è anche il contenuto della circolare ministeriale, che ha ufficializzato il minuto di silenzio e stabilito altre direttive per il giorno dei funerali del Papa, previsti per sabato 26 aprile. Tra le disposizioni figurano:
- Bandiere nazionale ed europea a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici.
- Manifestazioni pubbliche sobrie, in linea con il lutto della Chiesa.
- Coinvolgimento simbolico delle scuole, con l’attivazione del minuto di silenzio nelle aule scolastiche.
Una questione aperta tra libertà di coscienza e dovere istituzionale
Il caso solleva interrogativi su diritti individuali, laicità dello Stato e gestione delle commemorazioni pubbliche. Mentre una parte dell’opinione pubblica riconosce la valenza storica e spirituale della figura di Papa Francesco, altri sottolineano la necessità di rispettare le convinzioni personali, soprattutto in ambito scolastico.
Nel frattempo, l’Aduc ha annunciato che presenterà una denuncia formale per “abuso di potere” contro il Ministero, aprendo di fatto un fronte legale e culturale destinato a far discutere.