Sono stati accreditati dal 2 maggio 2025 gli assegni pensionistici, ma alcuni pensionati dovranno fare i conti con una trattenuta mensile di 50 euro, in programma per quattro mesi consecutivi a partire da giugno. La misura non riguarda tutti, ma solo una parte della platea che ha beneficiato dei bonus una tantum erogati nel 2022.
Il motivo della trattenuta
Non si tratta di un vero e proprio taglio strutturale alla pensione, bensì del recupero di somme corrisposte in eccesso. Nello specifico, l’Inps ha avviato una procedura per rientrare delle indennità da 200 e 150 euro versate due anni fa in via provvisoria. Tali bonus erano stati destinati ai pensionati con redditi Irpef 2021 inferiori a 35.000 o 20.000 euro, ma i controlli successivi hanno evidenziato che alcuni beneficiari avevano superato le soglie previste.
Le verifiche dell’Inps
L’Istituto ha concluso a fine 2024 le operazioni di verifica, condotte in base ai decreti legislativi n. 50/2022 e n. 144/2022, incrociando i dati dell’Agenzia delle Entrate con le erogazioni effettuate. Nei casi in cui è stato rilevato un indebito percepimento, è stata inviata una comunicazione tramite la piattaforma SEND (Servizio Notifiche Digitali).
Modalità di recupero delle somme
L’Inps ha spiegato che il recupero avverrà mediante trattenuta diretta sull’assegno pensionistico, con un importo mensile di 50 euro a partire da giugno 2025. Nei casi in cui ciò non fosse tecnicamente possibile, i soggetti interessati riceveranno un Avviso di pagamento tramite PagoPA.