Nel giorno dell’apertura del conclave 2025, un gabbiano si posa sul comignolo della Cappella Sistina, evocando un’immagine identica a quella del 2013: suggestione o simbolo?
Un visitatore inaspettato durante l’attesa della prima fumata
Un gabbiano torna protagonista sul tetto più osservato del mondo. È accaduto ieri, 7 maggio 2025, proprio nel giorno dell’inizio del conclave per l’elezione del nuovo Papa. Mentre milioni di persone seguivano in diretta l’evento da ogni angolo del pianeta, le immagini hanno mostrato l’uccello appollaiato sul comignolo della Cappella Sistina, esattamente come avvenne nel 2013, poco prima dell’elezione di Papa Francesco.
La scena, diventata immediatamente virale, ha suscitato un mix di emozione, nostalgia e curiosità. Il parallelismo con il passato è apparso evidente a molti: è solo una coincidenza oppure un segno simbolico?
Una scena che si ripete e affascina
Nel 2013, la comparsa di un gabbiano nello stesso punto e nello stesso contesto fu letta da molti come un segno del destino o un curioso presagio. Oggi, dodici anni dopo, l’evento si ripete con una precisione quasi poetica.
Il gabbiano del conclave sembra così tornare come messaggero silenzioso, testimone di un momento ricco di spiritualità e attesa. Un piccolo dettaglio, certo, ma in grado di accendere l’immaginazione collettiva, proprio nei minuti più carichi di tensione e simbolismo.
Il significato dietro l’immagine
Che sia solo un caso naturale o un simbolo carico di significato, il ritorno del gabbiano sul comignolo ci ricorda quanto la forza delle immagini possa toccare corde profonde. In un contesto come quello del conclave, dove ogni gesto e ogni attesa assumono un significato più grande, anche la presenza di un semplice gabbiano può trasformarsi in un racconto affascinante.