Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955 a Chicago, è il primo Papa dell’Ordine di Sant’Agostino e il secondo Pontefice originario delle Americhe, dopo Jorge Mario Bergoglio. Tuttavia, a differenza del predecessore argentino, il nuovo Papa Leone XIV proviene dal nord del continente ed è stato missionario e pastore nel profondo sud, in Perù. La sua elezione è avvenuta alle 18:07, rendendolo il 267° Papa della Chiesa cattolica.
Figlio di Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e di Mildred Martínez, di ascendenze spagnole, Robert è cresciuto negli Stati Uniti con i fratelli Louis Martín e John Joseph. Dopo la formazione iniziale tra Illinois e Pennsylvania, si laurea in Matematica e Filosofia alla Villanova University nel 1977, lo stesso anno in cui entra nel noviziato agostiniano a Saint Louis.
Una vocazione maturata tra studio, missione e servizio
Ordinato sacerdote nel 1982 a Roma, Prevost si specializza in Diritto canonico all’Angelicum, ma è in Perù che si distingue come pastore. Tra il 1985 e il 1999, opera nelle missioni di Chulucanas e Trujillo, dove ricopre ruoli di leadership religiosa e accademica, oltre a guidare comunità parrocchiali nelle aree più povere.
Nel 1999 viene eletto priore provinciale della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Chicago e nel 2001 priore generale dell’intero Ordine di Sant’Agostino, carica confermata nel 2007.
Dal Perù alla Curia romana: una traiettoria ecclesiale crescente
Nel 2014, Papa Francesco lo nomina amministratore apostolico di Chiclayo e vescovo titolare di Sufar. Il 12 dicembre 2014, in occasione della festa della Madonna di Guadalupe, è ordinato vescovo nella cattedrale di Santa Maria. Il suo motto episcopale, “In Illo uno unum”, richiama l’unità dei cristiani in Cristo, secondo il pensiero agostiniano.
Nel 2015 diventa vescovo di Chiclayo, per poi essere eletto vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana nel 2018. Il suo contributo è riconosciuto anche dalla Santa Sede, che lo include nella Congregazione per il Clero (2019) e successivamente nella Congregazione per i Vescovi (2020). Nello stesso anno è nominato amministratore apostolico di Callao.
Cardinale e prefetto: il passo verso il Conclave
Nel 2023 Papa Francesco lo chiama a Roma, nominandolo prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il 30 settembre 2023 viene creato cardinale diacono di Santa Monica, titolo di cui prende possesso il 28 gennaio 2024.
Come capo dicastero, partecipa ai viaggi apostolici e gioca un ruolo chiave nella XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, contribuendo attivamente a entrambe le sessioni del 2023 e 2024.
Un Papa con visione globale e radici spirituali profonde
Il 4 ottobre 2023, viene nominato membro di otto importanti Dicasteri vaticani, tra cui quelli per l’Evangelizzazione, la Dottrina della Fede, il Clero e la Cultura. Nel febbraio 2025, Francesco lo promuove vescovo suburbicario di Albano, un segno ulteriore della sua centralità nella Chiesa universale.
Durante l’ultimo ricovero di Papa Francesco, il 3 marzo 2025, è Prevost a presiedere il rosario in piazza San Pietro per la sua salute, un gesto che lo proietta con discrezione ma decisione verso il vertice della Chiesa.
Leone XIV, con il suo stile umile, la profonda formazione teologica e l’esperienza missionaria, apre ora un nuovo capitolo nella storia del Papato, segnato da una prospettiva globale e una chiara impronta agostiniana.