La crisi tra India e Pakistan registra una nuova, preoccupante escalation. Nella serata di giovedì 8 maggio, forti esplosioni hanno scosso l’aeroporto di Jammu, nel Kashmir indiano, accompagnate da un blackout totale in città.
Attacco con droni: obiettivo strategico nel mirino
Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Ani, l’esercito pakistano avrebbe attaccato la zona utilizzando munizioni circuitanti e droni d’attacco, con l’evidente obiettivo di colpire infrastrutture militari strategiche. La contraerea indiana è entrata in azione nel tentativo di intercettare e neutralizzare gli ordigni in arrivo.
Blackout estesi anche oltre Jammu
Il caos causato dalle esplosioni ha provocato un blackout totale nella città di Jammu, come denunciato dall’ex capo della polizia locale, Shesh Paul Vaid, in un post pubblicato sulla piattaforma X. La situazione è in rapido peggioramento anche in altre aree: interruzioni di corrente sono state segnalate nelle città di Hoshiarpur e Amritsar, nello stato del Punjab.
La risposta indiana e l’Operazione Sindur
Le esplosioni giungono all’indomani dell’attacco condotto dall’India contro nove presunti campi terroristici situati in territorio pakistano e nel Kashmir occupato dal Pakistan. Tali operazioni fanno parte dell’Operazione Sindur, lanciata da Nuova Delhi due settimane dopo l’attentato del 22 aprile a Pahalgam.
In risposta, il Pakistan ha colpito con missili e droni diversi obiettivi militari nel nord e nell’ovest dell’India. Le azioni militari reciproche sono continuate anche nella notte, mentre i due governi proseguono nello scambio di accuse e rivendicazioni.
Bilancio in crescita: già decine le vittime civili
Secondo i dati ufficiali finora comunicati, il conflitto ha già provocato la morte di almeno 16 civili in India e 31 in Pakistan. Entrambe le parti sostengono di aver ottenuto successi militari, confermati – a loro dire – dal ritrovamento di detriti di armamenti sui territori colpiti.
Pressioni internazionali per la de-escalation
Il Segretario di Stato statunitense, Marco Rubio, è intervenuto invitando i due Paesi a una “de-escalation immediata”, e ha chiesto espressamente al Pakistan di interrompere ogni sostegno a gruppi terroristici. Nonostante ciò, la situazione appare ancora instabile e a rischio di un conflitto su larga scala.