A partire dal 16 giugno 2025, cambiano le regole sulla privacy di Facebook, Instagram e altri prodotti Meta. Il colosso di Mark Zuckerberg ha annunciato un aggiornamento dell’informativa dedicato agli utenti europei, con un focus preciso: utilizzare i contenuti pubblicati sui social per addestrare la sua intelligenza artificiale, Meta IA.
Post, foto e video finiranno nel motore dell’intelligenza artificiale
Con il nuovo aggiornamento, Meta potrà utilizzare i tuoi post, immagini e video pubblici su Facebook, Instagram e Threads per raffinare il comportamento della sua IA generativa. L’obiettivo dichiarato è creare prodotti più intelligenti e personalizzati, ma dietro questa promessa si nasconde un uso sempre più pervasivo dei dati personali.
Il modulo di opposizione: chi non l’ha inviato è già coinvolto
Fino al 26 maggio 2025, era possibile opporre il proprio consenso all’utilizzo dei dati per l’addestramento dell’IA. Ma chi non ha inviato il modulo entro quella data, ha già autorizzato retroattivamente Meta a utilizzare i contenuti pubblicati fino a quel momento. La buona notizia è che il modulo è ancora disponibile per bloccare l’uso dei dati futuri, ma non protegge ciò che è già stato caricato.
Cosa dice davvero l’informativa aggiornata
Secondo Meta, la nuova informativa “spiega come raccogliamo, usiamo e proteggiamo le informazioni personali”, includendo anche dettagli su dati ricevuti da terzi, trattamento basato su interesse legittimo e pratiche di anonimizzazione. Tuttavia, restano dubbi sulla reale possibilità per gli utenti di controllare i propri dati, e su quali soggetti esterni possano accedervi.
Perché Meta ha bisogno dei nostri dati?
Nell’era dell’intelligenza artificiale generativa, i dati degli utenti sono diventati una risorsa fondamentale: servono per allenare i modelli, correggere errori, ridurre i bias e adattare il comportamento dell’IA a culture e contesti locali. Come spiega la stessa azienda, “abbiamo bisogno di dati che riflettano le sfumature e le complessità delle comunità europee”.
Un futuro più personalizzato… ma anche più tracciato
Con il nuovo regolamento, l’esperienza degli utenti sarà sempre più su misura, ma anche più sorvegliata. La monetizzazione dell’attenzione si intreccia con il tema della protezione della privacy, sollevando interrogativi legittimi: quanto controllo abbiamo davvero sui nostri dati? E quanto siamo consapevoli di come vengono usati?