Il 2026 sarà un anno decisivo per l’automobilismo italiano. Il governo, in linea con le direttive dell’Unione Europea, ha lanciato un programma per accelerare la transizione verso veicoli a basse emissioni. Il cuore dell’iniziativa è la rottamazione obbligatoria dei veicoli più inquinanti, una misura che punta a ridurre drasticamente le emissioni e modernizzare il parco auto circolante.
Quali auto saranno obbligatoriamente rottamate
Nel mirino ci sono le auto con motori Euro 0 ed Euro 1, classificate tra le più inquinanti secondo gli standard europei. Veicoli vecchi, spesso ancora presenti nelle famiglie italiane, come Fiat Punto, Ford Fiesta, Volkswagen Polo di vecchia generazione, non saranno più idonei alla circolazione e dovranno essere sostituiti entro la fine del 2026.
Perché la rottamazione è obbligatoria (e vantaggiosa)
L’obiettivo è duplice: da un lato, ridurre l’impatto ambientale dei trasporti; dall’altro, migliorare la sicurezza stradale, oggi messa a rischio da veicoli obsoleti e privi delle tecnologie più moderne. I nuovi modelli elettrici e ibridi, infatti, offrono sistemi di assistenza alla guida, maggiore stabilità e minore rischio in caso di incidente.
Fino a 10.000 euro di incentivi statali
Per incentivare il cambio auto, il governo ha previsto bonus fino a 10.000 euro per chi rottama un veicolo inquinante e acquista un’auto a basse emissioni. L’importo varia in base al tipo di veicolo sostituito e alla nuova auto acquistata. È prevista anche una piattaforma digitale per registrarsi, verificare i requisiti e accedere agli incentivi, in modo semplice e trasparente.
Un impatto anche sull’economia e sul lavoro
Questa transizione verde porta con sé nuove opportunità occupazionali. Il settore della mobilità sostenibile è in forte crescita: produzione di auto elettriche, infrastrutture di ricarica, manutenzione specializzata. Il cambiamento, quindi, non è solo ambientale, ma anche economico e sociale.
Cosa devono fare i cittadini
I proprietari di veicoli soggetti a rottamazione dovranno verificare se il loro modello rientra nell’elenco pubblicato dal Ministero. Entro il 2026, chi non sostituirà l’auto non potrà più circolare legalmente. È quindi fondamentale muoversi in anticipo, informarsi e approfittare degli incentivi statali.