È ufficiale: con l’entrata in vigore del decreto Sicurezza, la cannabis light non potrà più essere venduta, lavorata né consumata, neanche per uso personale. La legge considera ora le infiorescenze a basso contenuto di THC come vere e proprie sostanze stupefacenti, applicando le stesse pene previste per droga e psicotropi.
A essere colpite sono tutte le forme commerciali del prodotto: infiorescenze essiccate o tritate, oli, estratti, resine. L’unica eccezione riguarda la coltivazione industriale per gli usi previsti dalla normativa vigente – come il settore tessile – e la produzione agricola di semi.
Cosa è vietato: elenco completo delle attività illegali
Il testo di legge è molto chiaro: da oggi sono vietati importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze di canapa light. Non è più possibile nemmeno consumarla privatamente, anche se non produce effetti psicoattivi comparabili alla cannabis con alto contenuto di THC.
Rientrano nel divieto anche i semilavorati e tutti i prodotti contenenti derivati della cannabis light, con l’esclusione dei semi destinati a usi industriali regolamentati.
Sanzioni durissime per chi trasgredisce
Chiunque violi queste disposizioni rischia sanzioni penali molto gravi:
- Multe da 26.000 a 260.000 euro
- Carcere da 6 a 20 anni per produzione, traffico o detenzione illecita
- Fino a 3 anni di sospensione della patente anche per uso personale
- Reclusione minima di 10 anni per chi partecipa ad associazioni finalizzate al traffico
- Minimo 20 anni di carcere per promotori o finanziatori delle stesse
La pena può essere aumentata se la sostanza è venduta a minorenni o nei pressi di scuole, carceri o ospedali.
Un colpo duro per il settore legale della canapa
Fino a pochi giorni fa, la cannabis light era legalmente acquistabile in tabaccherie, erboristerie e shop specializzati. Ora, con il nuovo decreto, l’intero comparto rischia la paralisi, nonostante non esistano prove scientifiche che dimostrino un pericolo reale per la salute pubblica.
L’obiettivo dichiarato della legge è impedire che l’assunzione di cannabis light possa “alterare lo stato psicofisico” e compromettere la sicurezza pubblica o stradale.