Un ragazzo di 17 anni risulta disperso nel fiume Adda, nel territorio di Cassano d’Adda, in provincia di Milano. Il giovane, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe tuffato nel pomeriggio di domenica 15 giugno in una zona particolarmente insidiosa del corso d’acqua, senza però fare più ritorno in superficie.
L’episodio è avvenuto nel canale del Linificio, dove sorge una vecchia centrale idroelettrica. Testimoni oculari avrebbero visto il ragazzo entrare in acqua per poi essere trascinato dalla corrente. Nessuno lo ha più rivisto e, immediatamente, è stato lanciato l’allarme.
I soccorsi e le difficoltà delle operazioni
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del Nucleo speleo alpino fluviale (SAF) e le squadre di sommozzatori, che hanno avviato le ricerche lungo il tratto fluviale. L’intervento è stato reso complesso dalla morfologia del luogo e dalla presenza della corrente, particolarmente forte in quel tratto di canale.
Nel tardo pomeriggio di ieri, le operazioni sono state interrotte a causa di un improvviso acquazzone abbattutosi sull’hinterland milanese. I soccorsi dovrebbero riprendere nelle prossime ore, con l’auspicio di ottenere esiti positivi. L’ansia cresce con il passare del tempo, mentre amici e familiari attendono notizie.
Fiumi e pericoli: l’insidia delle correnti
L’episodio riaccende l’attenzione sui rischi legati alla balneazione nei corsi d’acqua naturali, spesso sottovalutati. Durante i periodi di grande caldo, molte persone cercano refrigerio in fiumi e laghi, ignorando però la pericolosità delle correnti e delle strutture idrauliche presenti.
Il fiume Adda, in particolare, presenta tratti con forti risucchi e ostacoli sommersi, come nel caso del canale del Linificio, dove si è verificato l’incidente. La prudenza, in questi contesti, è fondamentale per evitare tragedie come quella che si sta cercando di scongiurare in queste ore.