L’INGV – Osservatorio Etneo ha segnalato una nuova fase eruttiva dell’Etna, iniziata intorno all’1:30 della notte del 19 giugno, con esplosioni localizzate al Cratere di Sud/Est. La situazione è in evoluzione e la presenza di nubi in quota limita le osservazioni visive dirette del fenomeno.
Tremore vulcanico in aumento dalle prime ore del mattino
Già alle ore 23 di ieri si era registrata una graduale crescita dell’ampiezza del tremore vulcanico, fenomeno che è diventato più evidente intorno alle 4 del mattino. Alle 04:40, secondo quanto rilevato dall’INGV, i valori hanno raggiunto livelli alti, segnale di una possibile intensificazione dell’attività eruttiva in corso.
Problemi tecnici nelle localizzazioni ma segnali chiari dal Cratere di Sud/Est
Al momento, l’INGV sottolinea che la localizzazione del centroide del tremore e degli eventi infrasonici non è affidabile a causa di problemi tecnici, ma tutti i dati disponibili indicano come probabile origine l’area del Cratere di Sud/Est.
Parallelamente, si osserva un incremento nel numero di eventi infrasonici, anche se di modesta ampiezza. Le misurazioni delle reti GNSS e dilatometriche non registrano variazioni significative, segnalando un’attività in superficie ma nessun cambiamento strutturale immediato nel vulcano.
Nube eruttiva diretta a Nord: monitoraggio in corso
I modelli previsionali suggeriscono che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe verso Nord, coinvolgendo potenzialmente comuni e aree abitate sotto vento rispetto all’Etna. La protezione civile è in stato di attenzione, mentre le autorità invitano alla prudenza e a seguire gli aggiornamenti ufficiali.