Un attacco informatico ha provocato un grave blackout digitale in Alto Adige, mettendo fuori uso diversi servizi telematici essenziali. A confermarlo è il presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher, che ha parlato apertamente di un’azione di tipo hacker, con finalità estorsive.
Il blocco ha colpito le linee telefoniche e digitali del Centro provinciale per le informazioni sul traffico, della Centrale unica d’emergenza, del Corpo permanente dei vigili del fuoco e del Servizio radio provinciale.
Servizi pubblici in tilt, ma emergenze garantite
Tra i danni più evidenti, l’interruzione della gestione e segnalazione del traffico, con gravi disagi per la mobilità. Tuttavia, la Provincia rassicura i cittadini:
“Le centrali operative restano raggiungibili, e le chiamate d’emergenza non sono in alcun modo compromesse.”
L’attacco ha colpito anche aziende private, media locali e alcuni siti istituzionali, causando interruzioni estese in diversi settori.
Obiettivo: chiedere un riscatto in denaro
Secondo le prime ricostruzioni, l’attacco informatico aveva come scopo una richiesta di riscatto. La Giunta provinciale ha confermato l’avvenuto tentativo di estorsione:
“È stato richiesto un pagamento in denaro alle strutture coinvolte. Ma non daremo seguito a nessuna richiesta.”
Un team tecnico ha già individuato e circoscritto il problema, limitando i danni potenziali. È in corso un’indagine per identificare i responsabili.
Nessun furto di dati personali
Le autorità locali assicurano che nessun dato personale dei cittadini è stato compromesso. Le operazioni per il ripristino dei sistemi sono in corso e si prevede un ritorno graduale alla normalità nelle prossime ore.