Il Parlamento europeo è pronto a portare avanti una riforma storica per i diritti dei passeggeri: includere un bagaglio a mano gratuito nel prezzo del biglietto per tutti i voli all’interno dell’Unione. La misura, approvata dalla commissione Trasporti, punta a tutelare il viaggiatore da costi extra ormai considerati fuori controllo, soprattutto nel settore low cost.
La proposta stabilisce che ogni passeggero abbia diritto a portare a bordo un bagaglio di massimo 7 kg e dimensioni totali non superiori a 100 centimetri (somma di altezza, larghezza e profondità). Un formato ridotto rispetto al classico trolley, ma comunque più ampio rispetto all’“effetto personale” finora concesso da molte compagnie a basso costo.
Più tutele per i passeggeri: rimborsi e posti vicini ai bambini
La riforma non si limita solo al bagaglio a mano, ma prevede una serie di novità a favore dei viaggiatori, tra cui:
- Rimborsi più rapidi per i voli con oltre quattro ore di ritardo
- Maggiori tutele per le coincidenze perse, anche tra compagnie diverse
- Posti vicini garantiti per i bambini sotto i 12 anni senza costi aggiuntivi
- Semplificazione delle procedure di reclamo
L’obiettivo è quello di armonizzare i diritti dei passeggeri in tutta Europa, riducendo le differenze tra le politiche applicate dalle singole compagnie.
La reazione delle compagnie low cost: “Biglietti più cari per tutti”
Non si è fatta attendere la reazione delle compagnie aeree low cost, che vedono nella proposta una minaccia al loro modello di business. In particolare, Ryanair, EasyJet e Volotea, attraverso l’Aicalf, hanno avvertito che l’introduzione del bagaglio a mano gratuito comporterebbe un aumento generalizzato delle tariffe.
Secondo le compagnie, eliminare il supplemento per il bagaglio significa perdere miliardi di euro all’anno in ricavi. Di conseguenza, la tariffa ‘base’ potrebbe scomparire, e tutti i biglietti salirebbero di prezzo, anche per chi viaggia leggero.
La riforma è ancora lontana: ecco i prossimi passi
Dopo l’approvazione in commissione Trasporti, il testo passerà a luglio al voto dell’assemblea plenaria del Parlamento europeo, dove si prevede un esito favorevole. Ma il vero ostacolo sarà il negoziato con il Consiglio UE, ovvero con i governi dei 27 Stati membri. Solo al termine di questa fase si potrà parlare di una legge definitiva.
I tempi, dunque, non saranno brevi: serviranno mesi di trattative e possibili modifiche. Intanto, il dibattito è aperto e tocca milioni di viaggiatori europei.