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Bollo auto 2026, cambia tutto: ecco cosa prevede il nuovo decreto

30 Giugno 2025
Rottamazione forzata in arrivo: queste auto non potranno più circolare

Foto di Life Of Pix: https://www.pexels.com/it-it/foto/fotografia-di-paesaggi-di-automobili-7674/

Dal 2026 il bollo auto cambierà radicalmente. Con l’approvazione del 17° decreto attuativo della riforma fiscale, il tributo automobilistico diventa di esclusiva competenza delle Regioni, segnando un importante passo verso il federalismo fiscale e una gestione territoriale più autonoma delle imposte.

Il bollo auto diventa tributo regionale

A partire dal 1° gennaio 2026, il pagamento del bollo auto sarà interamente gestito dalla Regione di residenza del contribuente. Questo significa che:

  • Ogni Regione potrà stabilire in autonomia regole e agevolazioni fiscali;
  • I contribuenti dovranno attenersi esclusivamente alle disposizioni locali.

L’obiettivo è semplificare la gestione delle risorse pubbliche e rafforzare il controllo territoriale sulle entrate.

Pagamento in un’unica soluzione: addio alla rateizzazione

Una delle novità più significative riguarda la fine della possibilità di pagare a rate. Dal 2026:

  • Il bollo auto dovrà essere saldato in un’unica soluzione;
  • Non sarà più possibile suddividere l’importo in più tranche.

Questa misura, pensata per ottimizzare la riscossione da parte delle Regioni, impone ai cittadini una nuova pianificazione delle spese annuali.

Scadenze legate all’immatricolazione

Cambia anche il calendario dei pagamenti:

  • Per i veicoli immatricolati dal 2026 in poi, la scadenza del bollo coinciderà con la data di prima immatricolazione;
  • Per quelli immatricolati prima del 1° gennaio 2026, continueranno a valere le scadenze attuali (mensili, quadrimestrali o annuali), salvo modifiche regionali.

Si va dunque verso un sistema più flessibile ma anche più frammentato, dove ogni Regione potrà definire le proprie tempistiche.

Stretta sul fermo amministrativo: bollo dovuto anche con il veicolo bloccato

Tra i cambiamenti più incisivi c’è la revisione dell’articolo 5 del DL 953/1982, che elimina l’esonero dal pagamento del bollo per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. In particolare:

  • Anche i veicoli sequestrati o bloccati da provvedimenti giudiziari o amministrativi dovranno versare il bollo;
  • Non sarà più valida l’esenzione attualmente riconosciuta solo in caso di fermo amministrativo imposto per gravi violazioni del Codice della Strada.

Il nuovo regime fiscale non farà distinzioni, obbligando al pagamento tutti i proprietari, indipendentemente dalla disponibilità del veicolo.

Agevolazioni regionali: auto elettriche e riduzioni decise localmente

Le agevolazioni sul bollo auto (come quelle per le auto elettriche) resteranno in vigore solo se confermate dalle Regioni. Attualmente:

  • Alcune Regioni prevedono esenzioni quinquennali o permanenti per i veicoli a zero emissioni;
  • Dal 2026 ogni Regione sarà libera di mantenere, modificare o eliminare queste misure.

Chi intende acquistare un’auto elettrica dovrà quindi valutare attentamente le politiche fiscali del proprio territorio.


La riforma del bollo auto segna un cambio di passo nella fiscalità automobilistica italiana, puntando su maggiore autonomia regionale ma richiedendo ai cittadini più attenzione e aggiornamento costante. Le differenze territoriali cresceranno e sarà fondamentale informarsi sulle norme locali per evitare errori o sanzioni.

Tags: autoBollodecretoregole
Elio Monaldo

Elio Monaldo

Sono affascinata dalle storie che trasformano il nostro modo di vedere il mondo e cerco di portare quella stessa trasformazione ai miei lettori.

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