A partire dal 1° agosto 2025 scatterà un aumento dei pedaggi autostradali che colpirà milioni di automobilisti italiani, proprio durante l’esodo estivo. Lo stabilisce un emendamento al decreto Infrastrutture, appena depositato alla Camera e in attesa di approvazione.
La misura, destinata a diventare permanente, introduce un sovrapprezzo calcolato al chilometro per tutte le categorie di veicoli, dai motocicli ai mezzi pesanti.
Aumenti al chilometro: quanto si pagherà in più
L’emendamento modifica il canone che le concessionarie versano ad Anas, introducendo un sovrapprezzo di 1 millesimo di euro per ogni chilometro percorso. La tariffa si applicherà a:
- Classe A: auto comuni e motocicli sotto 1,3 m di altezza;
- Classe B: SUV, camper e furgoni;
- Classi 3, 4 e 5: camion, autobus e veicoli pesanti.
In termini pratici, ogni 1.000 km percorsi comporteranno 1 euro in più di spesa. Una cifra che può sembrare modesta, ma che su scala nazionale rappresenta un incasso stimato in 37 milioni di euro solo nel 2025, interamente a carico dei cittadini.
Entrata in vigore e rincari futuri legati all’inflazione
Il rincaro entrerà in vigore il 1° agosto, appena dopo la conversione in legge del decreto, attesa entro il 20 luglio. Si tratta di un aumento permanente, che sarà aggiornato automaticamente ogni due anni in base all’inflazione, rendendo i pedaggi sempre più cari nel tempo, anche senza ulteriori interventi legislativi.
A cosa serviranno i soldi: nessuna garanzia su manutenzione o sicurezza
Secondo la relazione tecnica, le nuove entrate serviranno a coprire:
- Costi energetici crescenti, come l’illuminazione stradale;
- Espansione della rete gestita da Anas;
- Altri “eventi recenti” che hanno inciso sui bilanci dell’ente.
Nessun riferimento diretto è stato fatto a interventi su manutenzione, sicurezza o modernizzazione delle infrastrutture. Di fatto, gli automobilisti finanzieranno maggiori spese senza benefici visibili a breve termine.
Pendolari e trasportatori penalizzati, rischio aumento dei prezzi
Il rincaro colpirà non solo i vacanzieri, ma anche pendolari e trasporto merci, con un possibile effetto a catena sui prezzi al consumo. I costi aggiuntivi per camion e furgoni, infatti, potrebbero essere scaricati sui beni trasportati, contribuendo a spingere l’inflazione.
Pioggia di critiche: opposizioni sul piede di guerra, tensioni nella maggioranza
L’aumento dei pedaggi ha provocato un immediato scontro politico. Angelo Bonelli (AVS) accusa il governo Meloni di “fare cassa sulle spalle dei cittadini”, mentre il Partito Democratico denuncia il doppio gioco della maggioranza, sottolineando che l’emendamento porta la firma di esponenti di Fratelli d’Italia.
A sorpresa, anche Matteo Salvini prende le distanze: il ministro delle Infrastrutture ha chiesto il ritiro della proposta, nonostante sia stata presentata da esponenti della sua stessa maggioranza.