Nel cuore della Cintura di Fuoco del Pacifico, le isole Tokara, arcipelago remoto del sud del Giappone, stanno vivendo un periodo di intensa attività sismica. Dal 21 giugno sono stati registrati quasi 1.600 terremoti, la maggior parte dei quali ha colpito la piccola isola di Akuseki, dove la tensione tra i residenti è alle stelle.
Secondo quanto riferito dalle autorità locali, 44 dei 89 abitanti dell’isola sono stati evacuati e trasferiti a Kagoshima, il capoluogo della prefettura, mentre altre persone hanno abbandonato le isole vicine. Nonostante una forte scossa di magnitudo 5.1, non sono stati segnalati danni materiali gravi, ma la pressione psicologica sta lasciando segni profondi sulla popolazione.
L’ipotesi: un vulcano sottomarino all’origine delle scosse
A preoccupare ulteriormente la comunità scientifica è la possibile causa di questa sequenza sismica. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia Meteorologica Giapponese (JMA), potrebbe essere coinvolto un vulcano sottomarino attivo. Il magma in movimento sotto la crosta terrestre sarebbe responsabile del rilascio costante di energia sismica.
Non si tratta del primo episodio simile: nel settembre 2023, l’area aveva già registrato 346 scosse in pochi giorni, un precedente che aumenta la preoccupazione per l’attività geologica della zona.
Un Paese sull’orlo: il rischio della Fossa di Nankai
Mentre le scosse nelle isole Tokara continuano, l’attenzione delle autorità si estende anche alla Fossa di Nankai, una depressione sottomarina lunga 800 km situata al largo della costa pacifica giapponese. Qui si teme un mega terremoto simile a quello del 1946, con potenziali effetti devastanti su Tokyo, Osaka e le altre metropoli costiere.
Il Giappone, incastonato all’intersezione di quattro grandi placche tettoniche, è il Paese con la più alta attività sismica del mondo, con circa 1.500 scosse all’anno, pari a quasi il 18% di tutti i terremoti globali.
Ansia e insonnia: l’impatto invisibile del sisma
Oltre alla paura per un nuovo evento catastrofico, gli effetti delle scosse continue si riflettono anche sulla salute mentale dei residenti. Molti lamentano disturbi del sonno, attacchi d’ansia e stress crescente, una reazione comune in contesti di pressione geologica prolungata.
Le autorità locali, pur non avendo segnalato emergenze strutturali, continuano a monitorare attentamente l’attività sismica e invitano la popolazione a seguire i protocolli di sicurezza.