La presenza dell’alga tossica Ostreopsis ovata torna a far parlare di sé lungo le coste italiane, complice l’aumento delle temperature estive e le condizioni di mare calmo che favoriscono la sua proliferazione. Le regioni più colpite sono Liguria, Toscana, Puglia e Sicilia, dove i monitoraggi delle ARPA regionali hanno già evidenziato concentrazioni significative a inizio luglio.
Dove si registra la maggiore concentrazione dell’alga tossica
L’alga Ostreopsis ovata è microscopica e invisibile a occhio nudo, ma durante le fioriture rende l’acqua torbida e schiumosa. I dati aggiornati mostrano situazioni più preoccupanti in alcune zone della Liguria, in particolare tra Bordighera e San Lorenzo al Mare, nel genovese tra Camogli, Chiavari e Sestri Levante, dove si è superata la soglia di 10.000 cellule/litro, attivando l’allerta sanitaria.
In Toscana si segnalano picchi oltre le 18.000 cellule/litro lungo il litorale massese, mentre in Puglia le zone più monitorate risultano Bisceglie e Otranto, pur senza superare i livelli d’allerta. Anche in Sicilia, a Trapani ed Erice, sono stati rilevati valori fino a 27.000 cellule/litro, evidenziando una situazione da tenere sotto controllo.
I rischi per la salute dell’alga Ostreopsis ovata
Il pericolo principale deriva dalla tossina rilasciata dall’alga, l’ovatossina, una sostanza simile alle palitossine, che può causare problemi respiratori, cutanei e oculari. Tra i sintomi più comuni si segnalano:
- tosse secca
- mal di gola
- bruciore agli occhi
- dermatiti e congiuntiviti
- mal di testa e senso di affaticamento
In alcuni casi possono comparire anche nausea, febbre, vomito e diarrea, soprattutto dopo il contatto con l’acqua o l’inalazione dell’aerosol marino.
Quando aumenta il rischio sanitario
Il rischio per la salute aumenta sensibilmente quando la concentrazione supera le 30.000 cellule/litro e in condizioni di vento forte o mare agitato, situazioni in cui la tossina può essere facilmente trasportata nell’aria. La fase di emergenza sanitaria scatta con livelli superiori a 100.000 cellule/litro o quando sono visibili chiazze dense e schiumose in mare.
Le regioni più colpite e quelle sotto osservazione
Secondo il report 2024 dell’ISPRA e delle ARPA costiere, l’alga tossica è stata rilevata in 11 regioni italiane su 15, restando assente solo lungo le coste di Emilia Romagna, Marche, Molise e Veneto.
Le autorità locali raccomandano cautela durante la balneazione, soprattutto nei soggetti più sensibili come asmatici e allergici. In caso di sintomi persistenti è consigliato consultare un medico o recarsi al pronto soccorso.
Prevenzione e monitoraggi costanti
L’alga tossica Ostreopsis ovata tende a proliferare durante tutta l’estate e l’autunno, motivo per cui i monitoraggi proseguiranno lungo le coste italiane. Le autorità potranno adottare, dove necessario, limitazioni alla balneazione per proteggere la salute pubblica.