Aprire un conto corrente potrebbe presto diventare un diritto per tutti. È quanto prevede una proposta di legge avanzata da Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati, attualmente all’esame della Camera. L’obiettivo dichiarato è semplice: nessuna banca potrà più rifiutare di aprire un conto corrente e non sarà più possibile chiudere unilateralmente un conto attivo.
Obbligo per le banche: il conto corrente diventa un diritto
Il testo punta a trasformare il conto corrente in uno strumento universale di inclusione finanziaria. Oggi, senza un conto corrente, è quasi impossibile ricevere stipendi, pensioni, bonus sociali o accedere all’identità digitale. La proposta di legge vuole eliminare qualsiasi barriera, stabilendo che ogni cittadino ha il diritto all’apertura di un conto, a prescindere dal passato creditizio o dalla valutazione soggettiva della banca.
Chi ci guadagna davvero con il conto corrente per tutti
Se per gli utenti la proposta rappresenta un grande passo verso la parità di accesso ai servizi finanziari, per le banche il provvedimento significa un obbligo contrattuale senza precedenti. Solo in caso di sospetti di riciclaggio o reati finanziari sarà possibile rifiutare l’apertura o la chiusura del conto. In tutti gli altri casi, l’accesso sarà garantito per legge.
Oltre il conto di base: cosa cambia rispetto alle norme attuali
Attualmente esiste già un conto di base, introdotto nel 2017 con una direttiva europea, ma il nuovo disegno di legge va ben oltre: elimina filtri e controlli preventivi, garantendo l’apertura anche a chi oggi sarebbe escluso per segnalazioni negative o protesti. Un cambio di prospettiva radicale verso la giustizia sociale, secondo i promotori.
I dubbi sulla costituzionalità e la compatibilità con le regole Ue
La proposta solleva forti perplessità legali. La Banca d’Italia ha già evidenziato rischi di incostituzionalità e possibili conflitti con le norme europee. Imporre alle banche di contrattare con chiunque potrebbe violare il principio di libertà negoziale e causare una distorsione del mercato unico penalizzando gli istituti italiani rispetto ai concorrenti europei.
Una promessa politica che apre un confronto acceso
Per la maggioranza di governo, si tratta di una battaglia politica e sociale: “Tutti devono avere accesso al conto corrente, nessuno dev’essere escluso”, affermano i relatori del testo. Ma tra promesse elettorali e problemi di sostenibilità giuridica il percorso si annuncia complesso. La parola passa ora al Parlamento e agli organismi di garanzia.