La lotta contro il pezzotto, il sistema che consente di accedere illegalmente a contenuti in streaming a pagamento, si fa sempre più serrata. Una nuova proposta di legge è stata presentata alla Camera dei Deputati con l’obiettivo di inasprire le sanzioni amministrative contro gli utenti finali. Se approvata, la misura porterebbe le multe a cifre fino a 16.233,77 euro, un aumento di oltre tre volte rispetto all’attuale normativa.
Cosa prevede la nuova proposta di legge
Il testo, depositato il 16 luglio 2025 e datato 20 maggio, è stato firmato da Marco Osnato (Fratelli d’Italia), insieme a Luca Toccalini (Lega) e Federico Mollicone (FdI). L’intervento normativo prevede che:
- la sanzione base per l’utilizzo del pezzotto passi da 154 euro a 500 euro
- in caso di recidiva, la multa salga da 5.000 euro a 16.233,77 euro
L’aumento proposto segue un moltiplicatore di 3,25 volte rispetto alle cifre attuali. La differenza tra le vecchie e nuove sanzioni sarà destinata al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, con l’obiettivo di sostenere il comparto danneggiato dalla pirateria.
Un fenomeno diffuso e difficile da arginare
Il pezzotto ha creato, negli anni, una rete sommersa di abbonamenti illegali, accessibili con pochi euro al mese e capaci di offrire l’intero catalogo delle piattaforme a pagamento. Secondo i dati AGCOM, nei primi mesi del 2025 sono stati oltre 2.200 gli utenti sanzionati, con multe da 154 euro. Ma l’efficacia è risultata limitata, da qui la spinta a un provvedimento più incisivo.
La linea dura dell’AGCOM e del governo
Già da due anni l’AGCOM ha avviato un piano per contrastare la pirateria agendo direttamente sugli utenti finali. Il nuovo provvedimento mira ad allineare le sanzioni italiane agli standard europei, dove le multe per la visione illegale di contenuti digitali sono spesso molto più elevate.