Una notte drammatica e oltre 24 ore senza cibo né acqua: è quanto ha vissuto Graziano, un turista di 72 anni originario di Genova, che si è perso durante un trekking nei monti dell’Isola d’Elba. L’uomo era partito da Pomonte, ma ha sbagliato sentiero nella Valle dei Mori, zona particolarmente impervia e priva di segnaletica.
Il racconto choc del 72enne: “Ero pieno di ferite e senza acqua”
Durante l’escursione, lo zaino si è rotto, facendo perdere sia il telefono che l’unica borraccia. “Ho avuto paura – racconta Graziano – Il momento peggiore è stato quando sono caduto in un buco e mi sono dovuto aggrappare ai rovi a mani nude per risalire. Ero pieno di escoriazioni”.
In preda alla disidratazione, ha raccontato di aver fatto un gesto estremo: “Bevevo il mio stesso sangue dalle ferite per calmare la sete”. Di notte ha cercato di farsi notare salendo su un masso, sperando che i droni con telecamere a infrarossi potessero individuarlo tra la nebbia fitta.
L’allarme lanciato dalla moglie e l’intervento dei soccorsi
A lanciare l’allarme è stata la moglie, che non vedendolo rientrare ha subito allertato i soccorsi. Sono intervenuti:
- Vigili del Fuoco con unità cinofile
- Protezione Civile
- Carabinieri e Forestali
- Volontari della Misericordia e della Racchetta
- Droni e GPS satellitari
Tra i soccorritori anche un esperto conoscitore della zona, che ha deciso di perlustrare la Valle dei Mori a piedi, sfidando le condizioni meteo avverse.
Il giorno successivo, dopo una perlustrazione a piedi in condizioni meteo difficili, il soccorritore ha individuato la voce dell’escursionista proveniente da una zona nascosta tra i cespugli. Il recupero è avvenuto poco dopo, con la somministrazione immediata di acqua, zuccheri e primo soccorso.
“Non sottovalutate la montagna”: l’appello dopo il salvataggio
Dopo il ritrovamento, il soccorritore ha ribadito l’importanza di non sottovalutare i percorsi montani, anche su isole considerate turistiche. Le raccomandazioni principali:
- Mai partire da soli su sentieri poco segnalati
- Dotarsi di dispositivi GPS e mappe offline
- Comunicare sempre l’itinerario previsto
- Restare fermi in caso di smarrimento, per facilitare il ritrovamento
L’intervento tempestivo e la conoscenza del territorio da parte del soccorso hanno evitato un epilogo tragico. La vicenda rappresenta un monito per tutti gli appassionati di trekking e natura.