Il Bonus mobili, una delle agevolazioni fiscali più apprezzate dagli italiani per arredare casa durante una ristrutturazione, rischia di non essere rinnovato nel 2026. L’incentivo, attivo dal 2013, prevede una detrazione del 50% sulla spesa per mobili ed elettrodomestici, legata a interventi di ristrutturazione edilizia.
Attualmente, è previsto fino al 31 dicembre 2025, ma il governo non ha ancora confermato una proroga nella prossima legge di bilancio. E viste le difficoltà economiche, non è escluso che venga lasciato decadere.
Perché il bonus mobili rischia di scomparire
Il bonus è stato rinnovato di anno in anno, spesso all’ultimo momento, per garantire flessibilità alle finanze pubbliche. Nella manovra precedente, l’esecutivo lo ha prorogato solo per un anno, segnale che non c’è una volontà politica forte di mantenerlo a lungo termine.
A partire dal 1° gennaio 2026, in assenza di nuove disposizioni, l’agevolazione sarà automaticamente cancellata. Questo ha già spinto molti proprietari a valutare con attenzione i tempi dei lavori, cercando di concludere tutto entro il 2025.
Come funziona il bonus mobili
Ad oggi, il bonus mobili 2025 consente di detrare il 50% delle spese per mobili ed elettrodomestici acquistati in concomitanza con lavori di ristrutturazione. Il tetto massimo di spesa è fissato a 5.000 euro, per una detrazione massima di 2.500 euro.
Per ottenere il beneficio è obbligatorio:
- Collegare l’acquisto a un intervento edilizio ammesso alla detrazione
- Effettuare pagamenti tracciabili, come il bonifico parlante
- Conservare la documentazione che attesti la spesa e l’intervento
Il bonus si abbina al bonus ristrutturazioni, che prevede una detrazione del 50% su un massimale di 96.000 euro per lavori straordinari.
Pressioni e incertezze: cosa farà il governo
Il governo Meloni si trova a dover comporre una legge di bilancio con risorse limitate, in questo contesto, il bonus mobili e altre agevolazioni nel settore edilizio – come il bonus barriere architettoniche, anch’esso in scadenza a fine 2025 – potrebbero essere tra i primi a essere sacrificati.
Nonostante ciò, resta da capire se le pressioni del settore immobiliare e dell’industria dell’arredamento riusciranno a convincere l’esecutivo a mantenere vivo l’incentivo, magari con nuove modalità o con una riduzione della percentuale detraibile.
Il quadro generale degli incentivi casa nel 2026
Il possibile stop al bonus mobili si inserisce in un contesto più ampio di ridimensionamento dei bonus casa:
- L’Ecobonus, ad esempio, dal 2026 passerà dal 50% al 36% per le prime case e al 30% per gli altri immobili
- Molti altri bonus edilizi sono in fase di revisione o in scadenza
Chi ha in programma lavori di ristrutturazione farebbe bene a muoversi entro il 2025, approfittando degli incentivi finché sono ancora attivi.