Stava viaggiando a oltre 200 chilometri orari al volante della sua Maserati quando l’autovelox installato lungo la superstrada Sora-Ferentino, all’altezza del comune di Veroli (Frosinone), ha immortalato la sua targa. Una violazione grave al Codice della Strada, che avrebbe comportato una sanzione economica significativa e la quasi totale decurtazione dei punti dalla patente.
Per evitare le conseguenze, l’automobilista — un 50enne residente in provincia di Frosinone — ha messo in atto un piano tanto singolare quanto azzardato: ha dichiarato che alla guida del veicolo si trovava il suocero novantenne.
La dichiarazione: «Guidava mio suocero»
Quando è stato convocato dalle autorità, l’uomo non ha esitato a fornire una versione dei fatti quantomeno improbabile. Con convinzione, ha dichiarato: «Stava guidando mio suocero», allegando anche un’autocertificazione firmata dal presunto conducente — un uomo di 90 anni — in cui si assumeva la responsabilità dell’infrazione.
Gli agenti, però, non si sono fermati a quella versione. L’autenticità della firma e la veridicità del racconto sono state messe subito in discussione.
Gli accertamenti smentiscono la versione
Le indagini successive hanno rivelato che l’anziano suocero non era al corrente dell’intera vicenda. Secondo quanto emerso dalle verifiche, l’uomo sarebbe stato usato come “schermo” inconsapevole per tentare di eludere la sanzione.
Alla luce dei nuovi elementi, il 50enne è stato rinviato a giudizio con le accuse di sostituzione di persona e falsità ideologica. Oltre alla pesante multa e alla perdita di punti sulla patente, ora dovrà affrontare anche un processo penale.