Venerdì 10 gennaio, dalle 8:30 alle 12:30, il sindacato Faisa Confail ha indetto uno sciopero nazionale di quattro ore nel settore del trasporto pubblico locale. La protesta nasce dalla contestazione di un pre-accordo giudicato insoddisfacente: un aumento salariale di 200 euro ritenuto “troppo basso”. La modalità di adesione sarà definita su base territoriale, con diverse città già pronte ad affrontare disagi significativi.
- Roma e Regione Lazio: Lo sciopero colpirà la rete Atac, le linee periferiche gestite da Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis, e le tratte Cotral-Astral. Durante la fascia oraria dello sciopero, scale mobili, ascensori e biglietterie non saranno garantiti nelle stazioni aperte. Inoltre, i bike box delle stazioni chiuse saranno inutilizzabili, con l’eccezione di Laurentina e Ionio. I parcheggi di interscambio, invece, resteranno regolarmente operativi.
- Milano: Anche qui i lavoratori aderiranno allo sciopero, ma la fascia oraria precisa non è stata ancora comunicata. È previsto comunque un impatto significativo sulla rete del trasporto pubblico locale.
Trasporto aereo: un’intera giornata a rischio
I disagi non si fermeranno al trasporto pubblico terrestre. L’intero settore aereo sarà coinvolto in una giornata di agitazioni senza precedenti. Lo sciopero durerà dalle 00:00 alle 23:59, con il personale degli aeroporti di Milano Linate, Milano Malpensa, e Venezia Marco Polo che incrocerà le braccia.
Le conseguenze attese includono:
- Ritardi e cancellazioni dei voli.
- Rallentamenti nelle operazioni aeroportuali, come check-in e gestione dei bagagli.
Consigli per i viaggiatori
Per chi utilizza il trasporto pubblico o ha in programma voli il 10 gennaio:
- Informarsi in anticipo: Consultare i siti delle aziende di trasporto per conoscere eventuali servizi minimi garantiti.
- Pianificare alternative: Prevedere mezzi di trasporto alternativi, come car sharing o taxi, soprattutto nelle fasce orarie più critiche.
- Arrivare in aeroporto con largo anticipo: I controlli e le operazioni di imbarco potrebbero richiedere più tempo del solito.
Questa mobilitazione segna un inizio turbolento per il 2025, con richieste salariali e condizioni lavorative al centro del dibattito. I disagi saranno inevitabili, ma la solidarietà dei lavoratori punta a portare alla luce questioni centrali per il futuro del settore.