Nella notte tra il 15 e il 16 giugno, l’Iran ha lanciato un attacco missilistico su larga scala contro Israele, provocando gravi danni nel centro e nel nord del Paese. La città di Tel Aviv e il distretto di Gush Dan sono stati tra i bersagli principali dell’offensiva.
Secondo i primi bilanci, cinque persone hanno perso la vita, tra cui due donne e due uomini anziani. Un bambino di 10 anni è attualmente in condizioni critiche, mentre si contano oltre cento feriti. Il bilancio è ancora provvisorio, con squadre di emergenza al lavoro per soccorrere le persone intrappolate sotto le macerie.
Missili su grattacieli e aree residenziali
Due grattacieli sono stati centrati direttamente dai missili iraniani nella zona metropolitana di Tel Aviv. A Petah Tikva, un edificio è stato gravemente danneggiato e si è sviluppato un vasto incendio. Le sirene antiaeree hanno suonato per tutta la notte, mentre nubi di fumo si sono alzate dal centro della capitale economica israeliana.
Le squadre di soccorso del Magen David Adom e degli altri servizi di emergenza continuano le operazioni tra le macerie, con otto unità specializzate impiegate nelle zone colpite.
La rivendicazione di Teheran: “Attacco riuscito, ne seguiranno altri”
L’Iran ha rivendicato l’attacco dichiarando di aver colpito con successo obiettivi strategici israeliani. Le Guardie Rivoluzionarie hanno parlato di un “nuovo metodo operativo” capace di eludere i sistemi di difesa israeliani, nonostante il supporto militare occidentale.
In una nota, l’esercito iraniano ha minacciato nuovi attacchi “ancora più devastanti”. Secondo quanto riportato da Reuters e The Guardian, l’azione militare ha coinvolto una tecnologia mai impiegata prima per rendere inefficaci gli scudi missilistici di Israele.
L’escalation: esecuzioni e minacce dirette
Sempre secondo fonti iraniane, è stata eseguita l’impiccagione di Esmail Fekri, presunto agente del Mossad arrestato nel 2023 con l’accusa di spionaggio e sabotaggio. L’uomo era accusato di “corruzione sulla Terra” e “lotta contro Dio”, due delle accuse più gravi secondo la legge iraniana.
Intanto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso ritorsioni: “Gli abitanti di Teheran pagheranno presto il prezzo degli attacchi contro i civili”, ha dichiarato su Telegram. Il governo israeliano parla apertamente di crimine deliberato contro la popolazione e prepara la risposta.