Buone notizie per i dipendenti pubblici: nella busta paga di giugno 2025 è previsto un rimborso medio di 480 euro grazie al ripristino del taglio del cuneo fiscale. Dopo cinque mesi di sospensione, il ministero dell’Economia ha confermato che i benefici fiscali torneranno visibili nei cedolini, comprensivi anche degli arretrati da gennaio a maggio.
Perché il taglio era stato sospeso
La sospensione dei benefici, pari in media a 80 euro al mese, era dovuta all’aggiornamento della piattaforma NoiPa, il sistema di gestione degli stipendi pubblici. L’intervento era stato richiesto dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, come previsto dalla Legge di Bilancio, per garantire maggiore sicurezza informatica e adeguamento tecnologico.
Cosa cambia con il cedolino di giugno
Con il ritorno del taglio al cuneo fiscale, i lavoratori del pubblico impiego si troveranno un aumento netto in busta paga, che comprenderà:
- 80 euro mensili per il mese di giugno;
- 400 euro di arretrati riferiti ai mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio.
L’importo esatto potrà variare in base al reddito e alla fascia contributiva di ciascun lavoratore.