Il governo ha presentato un disegno di legge composto da 18 articoli che modifica in modo sostanziale la normativa vigente in materia di attività venatoria, ovvero la legge 157/1992. Tra le novità principali figurano l’uso di nuove tipologie di armi, la possibilità di trattenere i cinghiali abbattuti, e una diversa regolamentazione dei giorni in cui è consentito cacciare.
Le armi consentite: si amplia l’equipaggiamento dei cacciatori
L’articolo 8 del nuovo testo aggiorna l’elenco delle armi ammesse per la caccia:
- Fucili a canna liscia (massimo due colpi, calibro non superiore al 12)
- Fucili a canna rigata a caricamento singolo o semiautomatico (minimo calibro 5,6 mm)
- Fucili combinati (due o tre canne, lisce e rigate)
- Arco e falco
Per la caccia al cinghiale, i fucili a ripetizione semiautomatica potranno avere fino a cinque cartucce. In tutti gli altri casi, il limite rimane a due colpi.
Caccia consentita tre giorni a settimana
Secondo le modifiche, la caccia sarà consentita fino a tre giorni settimanali, scelti liberamente dal cacciatore. Tuttavia, martedì e venerdì saranno giorni di sospensione obbligatoria, salvo deroghe per la caccia selettiva agli ungulati o a specie indicate dal Ministro dell’Agricoltura, in accordo con il Ministro dell’Ambiente e l’ISPRA.
Via libera al trattenimento dei cinghiali abbattuti
Con l’articolo 12, si autorizza il trattenimento dei cinghiali uccisi durante le attività di controllo:
“Gli imprenditori agricoli, i proprietari o i conduttori di fondi, in possesso di licenza di caccia e adeguata formazione, possono trattenere gli animali abbattuti a titolo di compensazione, a patto che superino l’analisi igienico-sanitaria e non rappresentino rischi per la salute.”
Legambiente: “Una legge che normalizza il bracconaggio”
Durissima la reazione delle associazioni ambientaliste. Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, parla di una legge che:
“cancella 60 anni di progressi nella tutela della fauna e calpesta l’articolo 9 della Costituzione”.
Ciafani chiede l’intervento della premier Giorgia Meloni per fermare quella che definisce “una deriva legislativa pericolosa”, in particolare nella Giornata dei delitti ambientali, anniversario della legge del 2015.
L’opposizione: “Un attacco agli animali e alla democrazia”
Anche le voci politiche non mancano. Eleonora Evi (PD) accusa il governo di “accanirsi ideologicamente contro gli animali selvatici”. Luana Zanella, capogruppo AVS, annuncia un’iniziativa per abolire l’articolo 842 del Codice civile che consente ai cacciatori di entrare nei fondi privati senza consenso:
“La proprietà privata è intoccabile per tutto, tranne che per la caccia”.
Zanella denuncia inoltre l’intenzione del governo di:
- Riaprire i roccoli
- Consentire la caccia anche nelle aziende faunistico-venatorie senza limiti
- Liberalizzare i richiami vivi
- Consentire licenze anche a cittadini stranieri
- Ridurre le aree protette