Il mondo del ciclismo italiano è stato sconvolto da una tragedia improvvisa durante la prima tappa del 61° Giro Ciclistico della Valle d’Aosta-Mont Blanc, corsa internazionale riservata agli Under 23. A perdere la vita è stato Samuele Privitera, giovanissimo atleta ligure di appena 19 anni, deceduto dopo un gravissimo incidente in gara.
La dinamica della tragedia: il dramma a Pontey
L’incidente è avvenuto a Pontey, nella Media Valle d’Aosta, durante un tratto di discesa caratterizzato da alte velocità, superiori ai 70 km/h. Secondo le prime ricostruzioni, il corridore è stato probabilmente sbalzato da un dosso, ha perso il casco e ha sbattuto violentemente la testa contro un cancello o la ringhiera di una casa privata.
Privitera è andato subito in arresto cardiaco, è stato rianimato sul posto, intubato e trasportato in condizioni disperate all’ospedale Umberto Parini di Aosta, dove purtroppo è deceduto in serata.
Dolore nel ciclismo: chi era Samuele Privitera
Originario della provincia di Imperia, Samuele militava nella prestigiosa formazione giovanile Hagens Berman Jayco, diretta da Axel Merckx, vivaio di futuri campioni. Quest’anno aveva già gareggiato con i professionisti alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali e aveva partecipato al Giro d’Italia Next Gen, sfiorando anche il successo nella prima tappa dell’Istrian Sprint Tour.
Grande appassionato di scalate e fan degli spagnoli Valverde e Rodriguez, Samuele aveva il sogno di diventare un grande corridore. Il suo ricordo resterà indelebile per chi lo ha conosciuto, anche per i suoi legami personali: era fidanzato con Vittoria Grassi, ciclista impegnata agli Europei su pista.
Il ciclismo si ferma: lutto ufficiale e tappa annullata
La Federazione Ciclistica Italiana ha dichiarato lutto ufficiale fino a domenica 20 luglio: su tutte le corse federali si correrà con il bracciale nero e sarà osservato un minuto di silenzio. In segno di rispetto, la seconda tappa del Giro della Valle d’Aosta è stata annullata.
Il presidente federale Cordiano Dagnoni ha ribadito l’impegno per rafforzare le misure di sicurezza: «Dobbiamo fare di più per tutelare i nostri giovani. È un dovere morale verso gli atleti e le loro famiglie».
La morte di Samuele Privitera lascia un vuoto doloroso nel cuore del ciclismo, ricordando a tutti quanto la sicurezza debba restare una priorità assoluta.