I capelli grigi sono uno dei segnali più visibili del tempo che passa, ma non rappresentano soltanto una questione anagrafica. Anche fattori genetici e scelte di vita incidono in modo determinante.
Ogni capello attraversa un ciclo di tre fasi: crescita, caduta e rigenerazione. Durante la fase di crescita, i melanociti – cellule responsabili della produzione di melanina – donano colore alla fibra capillare. Tuttavia, con l’età, le cellule staminali nei follicoli piliferi diminuiscono, riducendo anche la produzione di melanociti.
Secondo Melissa Harris, professoressa associata di Biologia all’Università dell’Alabama, quando i melanociti non vengono più generati, i capelli non contengono più pigmento ma solo aria, apparendo così grigi o bianchi.
Il ruolo dello stile di vita e della genetica
L’età in cui iniziano a comparire i capelli grigi è influenzata dalla genetica e dall’etnia. Gli individui di etnia caucasica, ad esempio, iniziano a ingrigire circa dieci anni prima rispetto ad altre popolazioni.
Tuttavia, anche lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale. Fattori come fumo, esposizione solare, stress, carenze nutrizionali e alcune patologie (tra cui tiroidite, vitiligine e neurofibromatosi) possono anticipare la perdita del colore.
Alcune ricerche evidenziano che i fumatori hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di avere capelli grigi prima dei 30 anni rispetto ai non fumatori. Anche una dieta povera di antiossidanti può accelerare l’insorgenza del fenomeno.
Capelli grigi: fascino o pregiudizio?
La percezione sociale dei capelli grigi varia sensibilmente tra i generi. Per gli uomini, l’invecchiamento visibile può tradursi in maggiore fascino e autorevolezza.
Per le donne, invece, l’impatto è spesso più complesso. Uno studio pubblicato sul Journal of Women & Aging nel 2022 ha rivelato che molte donne vivono un conflitto interiore: da un lato, vedono nei capelli grigi un simbolo di maturità e autenticità, dall’altro si sentono condizionate dagli standard estetici imposti dalla società, che esaltano la giovinezza.
Scienza e futuro: sarà possibile recuperare il colore naturale?
La ricerca sta facendo passi avanti verso la possibilità di invertire il processo di ingrigimento. Alcuni studi recenti mostrano che la perdita di colore potrebbe essere dovuta a un blocco delle cellule staminali dei melanociti nei follicoli.
L’obiettivo degli scienziati è quello di riattivare queste cellule, magari attraverso l’utilizzo di immunoterapie, che hanno già dato risultati promettenti nel trattamento di pazienti oncologici.
Secondo la professoressa Harris, comprendere i meccanismi alla base della perdita di colore può fornire nuove chiavi di lettura anche sull’invecchiamento cellulare e sugli effetti di stress e ambiente sulla salute. In quest’ottica, la ricerca sui capelli grigi potrebbe aprire la strada a strategie per una vita più lunga e sana.