L’escalation del conflitto tra Israele e Iran, iniziata ufficialmente una settimana fa, ha provocato un’immediata reazione sui mercati energetici, con effetti diretti sul prezzo di benzina, diesel, GPL e metano. Secondo gli ultimi rilevamenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), i prezzi alla pompa hanno registrato nuovi aumenti, raggiungendo i livelli più alti dalla scorsa primavera.
Prezzi medi in salita: ecco i dati aggiornati
I dati elaborati da Quotidiano Energia e aggiornati alle ore 8 del 19 giugno evidenziano un incremento generalizzato su tutta la rete nazionale. In particolare:
- Benzina self service: prezzo medio a 1,730 euro/litro, in crescita rispetto a 1,723 euro del 18 giugno.
- Diesel self service: salito a 1,638 euro/litro contro i 1,625 euro del giorno precedente.
- Benzina servita: media nazionale a 1,870 euro/litro, con punte fino a 1,937 euro/litro.
- Diesel servito: tocca 1,776 euro/litro, rispetto a 1,764 euro del 18 giugno.
- GPL: tra 0,717 e 0,734 euro/litro (no logo a 0,702).
- Metano auto: tra 1,446 e 1,520 euro/kg, con punte minime a 1,431 euro/kg.
I rincari Regione per Regione: dove costa di più
L’aumento non è omogeneo e mostra forti differenze territoriali. Vediamo nel dettaglio le aree più colpite dai rincari:
Benzina
- Provincia di Bolzano: la più cara con 1,783 euro/litro.
- Calabria: in crescita a 1,772 euro/litro.
- Basilicata: 1,766 euro/litro.
Le Regioni con i prezzi più bassi per la benzina sono:
- Marche: 1,720 euro/litro.
- Lazio: 1,721 euro/litro.
- Campania e Veneto: 1,724 euro/litro.
Diesel
- Provincia di Bolzano: ancora la più cara, con 1,705 euro/litro.
- Valle d’Aosta: 1,686 euro/litro.
I costi più bassi si registrano in:
- Campania: 1,626 euro/litro.
GPL
- Prezzo più alto in Valle d’Aosta (0,812 euro/litro), Sardegna (0,803) e Liguria (0,785).
- Prezzo più basso in Campania e Puglia: 0,665 euro/litro.
Metano
- Sicilia registra il prezzo più elevato: 1,761 euro/kg.
- Veneto la più conveniente con 1,360 euro/kg.
Il ruolo del conflitto e gli scenari futuri
Secondo l’analisi dell’economista Davide Tabarelli, intervistato da Fanpage.it, l’instabilità geopolitica in Medio Oriente continuerà a incidere sul costo del petrolio e del gas, con riflessi anche sulle bollette energetiche italiane. Le quotazioni dei prodotti raffinati sono ai massimi da gennaio, e l’ulteriore instabilità potrebbe causare nuovi aumenti nel breve periodo.