Dall’Italia all’Asia, passando per Africa, Americhe ed Europa: ecco i cardinali più accreditati per il dopo Francesco, con profili che incarnano visioni diverse della Chiesa tra riforme, conservatorismo e impegno sociale.
I cardinali italiani in lista per il nuovo pontificato
Tra i cardinali papabili per il prossimo Conclave, l’Italia propone tre figure di spicco, tutte con una lunga esperienza internazionale e ruoli chiave nelle relazioni diplomatiche vaticane.
- Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato vaticano, è noto per aver siglato lo storico accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi. La sua carriera diplomatica e conoscenza del Medio Oriente e dell’Asia lo rendono una figura di riferimento per un pontificato attento agli equilibri globali.
- Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, è considerato il più vicino alla sensibilità di Papa Francesco. Protagonista di numerose missioni di pace, da Kiev a Mosca fino a Washington e Pechino, ha maturato una reputazione internazionale grazie al suo impegno con la Comunità di Sant’Egidio.
- Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, è un francescano esperto di dialogo interreligioso, impegnato in prima linea nel conflitto israelo-palestinese. Il suo profilo da ponte tra ebrei, cristiani e musulmani è tra i più apprezzati in Terra Santa.
I candidati dall’Africa, dagli Stati Uniti e dall’Europa
Dal Congo, spicca Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, pastore carismatico e punto di riferimento per la Chiesa africana. Fermo oppositore dell’apertura alle benedizioni delle coppie omosessuali, è considerato un rappresentante dell’ala conservatrice.
Negli Stati Uniti, due i nomi forti:
- Blase Joseph Cupich, arcivescovo di Chicago, progressista, noto per la sua opposizione a Trump e il suo sostegno ai migranti.
- Joseph William Tobin, arcivescovo di Newark, ha conquistato stima per il suo impegno contro le deportazioni di massa e l’attenzione verso i più vulnerabili.
Dall’Europa orientale emerge Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest, figura di spicco per i conservatori, esperto di diritto canonico e già presidente dei vescovi europei.
Dalla Svezia, Anders Arborelius, primo cardinale scandinavo della storia, cerca di evangelizzare in uno dei Paesi più secolarizzati d’Europa, proponendo un modello di Chiesa minoritaria ma viva.
In Francia, Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, porta con sé la visione di una Chiesa aperta al dialogo interculturale e interreligioso, anche grazie alle sue radici nordafricane.
Asia protagonista con due nomi di peso
Due figure asiatiche si distinguono per visione globale e sintonia con l’attuale pontificato:
- Luis Antonio Gokim Tagle, dalle Filippine, è tra i più citati per il futuro della Chiesa: già a capo di Caritas Internationalis, ha la fiducia personale di Papa Francesco, che gli ha confidato che “l’Asia è il futuro della Chiesa”.
- Lazzaro You Heung-sik, sudcoreano, prefetto del Dicastero per il Clero, ha costruito ponti con la Corea del Nord e fa parte del movimento dei Focolari. Il suo profilo spirituale e diplomatico lo rende un outsider da tenere d’occhio.
La Spagna punta sul cardinale della solidarietà
Juan José Omella Omella, arcivescovo di Barcellona, è una figura centrale nella Chiesa iberica. Con un passato da missionario in Africa e presidente di Manos Unidas, è apprezzato per il suo impegno contro la fame nel mondo e la sua vicinanza ai poveri.