Fumata nera sul cielo di Roma: alle 21:00 del 7 maggio 2025, una colonna di fumo scuro ha segnato l’esito negativo del primo scrutinio del Conclave. I 133 cardinali elettori riuniti nella Cappella Sistina non sono riusciti a raggiungere il quorum dei due terzi richiesto per eleggere il successore di Papa Francesco.
Il significato della fumata nera
Nel solenne cerimoniale del Conclave, la fumata nera è il segnale inequivocabile che nessun candidato ha ottenuto la maggioranza necessaria. Solo la fumata bianca – simbolo di unanimità e accordo – annuncia l’elezione di un nuovo Papa. Questa tradizione, introdotta nel XIX secolo, è stata resa più chiara e precisa nel tempo grazie all’uso di due stufe e a miscele chimiche ben calibrate.
Dal 2005, infatti, il Vaticano utilizza un sistema doppio: una stufa per bruciare le schede elettorali, l’altra per generare il fumo colorato. La fumata nera è prodotta con una miscela di perclorato di potassio, antracene e zolfo, mentre quella bianca si ottiene con clorato di potassio, lattosio e colofonia. Questo sistema permette una distinzione visiva netta e immediata, evitando interpretazioni errate.
Attesa per il nuovo Pontefice
La giornata di giovedì prevede quattro nuove votazioni, due al mattino e due nel pomeriggio. Se uno dei cardinali dovesse ottenere il sostegno dei due terzi dell’assemblea, una fumata bianca, accompagnata dal suono solenne delle campane di San Pietro, annuncerà al mondo: “Habemus Papam”.
Intanto, migliaia di fedeli continuano ad affollare Piazza San Pietro, con lo sguardo rivolto al comignolo della Cappella Sistina, pronti a condividere l’emozione di un momento destinato a entrare nella storia della Chiesa cattolica.