La variante NB.1.8.1 del virus SARS-CoV-2, ribattezzata da alcuni esperti con il nome informale di “Nimbus”, è entrata ufficialmente nella lista delle varianti sotto monitoraggio (VUM) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il rilevamento è stato segnalato per la prima volta il 22 gennaio 2025, ma è solo nelle ultime settimane che questa nuova mutazione ha mostrato una diffusione significativa.
Una nuova mutazione derivata dalla ricombinante XDV.1.5.1
La NB.1.8.1 deriva dalla variante ricombinante XDV.1.5.1, ma ha acquisito nuove mutazioni nella proteina Spike, la chiave che il virus usa per legarsi alle cellule umane. Le mutazioni identificate includono T22N, F59S, G184S, A435S, V445H e T478I, con ulteriori differenze rispetto al lignaggio JN.1.
Sebbene non ci siano segnali allarmanti in termini di gravità clinica, l’Oms ha registrato un incremento di prevalenza dal 2,5% al 10,7% in sole quattro settimane a livello globale, indicando una crescita che merita attenzione.
Trasmissibilità e immunoevasività: cosa dicono i dati
Secondo gli esperti, alcune mutazioni nella posizione 445 della Spike sembrano aumentare l’affinità con il recettore umano ACE2, suggerendo una possibile maggiore trasmissibilità. Altre mutazioni, invece, sembrano ridurre l’efficacia degli anticorpi, facendo ipotizzare una maggiore capacità di evasione immunitaria.
Tuttavia, l’Oms sottolinea che, al momento, il rischio per la salute pubblica è considerato basso. I casi di ricovero registrati nei Paesi dove la variante è più diffusa non mostrano una gravità superiore rispetto alle varianti precedenti.
I vaccini restano efficaci, ma serve un aggiornamento
Uno dei punti chiave è la copertura vaccinale. Secondo quanto riferito dall’Oms e dall’EMA (Agenzia europea per i medicinali), i vaccini attualmente approvati continuano a offrire protezione contro le forme sintomatiche e gravi della variante NB.1.8.1.
Tuttavia, l’EMA ha già raccomandato un aggiornamento dei vaccini in vista della prossima campagna vaccinale, per rispondere in modo più mirato all’evoluzione delle varianti dominanti, come la LP.8.1, e alle nuove arrivate come Nimbus.
Come ha dichiarato l’epidemiologo Giovanni Rezza, “le mutazioni progressive del virus rispetto alla variante JN.1, su cui sono basati i vaccini attuali, rendono necessario un adeguamento per mantenere alta l’efficacia”.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Con l’arrivo dell’estate e l’intensificarsi dei contatti sociali, la diffusione della variante NB.1.8.1 sarà tenuta sotto stretta osservazione. Per ora, non ci sono indicazioni per un ritorno di misure restrittive, ma è consigliabile seguire gli aggiornamenti delle autorità sanitarie e valutare la vaccinazione secondo le raccomandazioni ufficiali.