La grave crisi delle uova negli Stati Uniti, causata da una massiccia epidemia di influenza aviaria, ha spinto il governo americano a rivolgersi a diversi Paesi europei, tra cui Finlandia e Danimarca, per ottenere forniture d’emergenza. Tuttavia, la risposta finlandese non è stata quella sperata: la Finnish Poultry Association ha respinto la richiesta americana, sottolineando l’assenza di trattative di accesso al mercato con le autorità statunitensi.
Finlandia: esportazione impossibile senza autorizzazione nazionale
Secondo la televisione di Stato finlandese, il processo per avviare le esportazioni di uova verso gli Usa sarebbe lungo e complesso, richiedendo ispezioni e studi approfonditi. Il direttore esecutivo dell’associazione avicola, Veera Lehtilä, ha spiegato che non esistono regole concordate tra i due Paesi e che, anche se si riuscisse a sbloccare l’export, la quantità di uova finlandesi non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi americana.
“Milioni di uccelli sono stati abbattuti negli Stati Uniti per l’influenza aviaria. La Finlandia ha solo quattro milioni di galline ovaiole in totale. La nostra produzione non coprirebbe il loro fabbisogno“, ha dichiarato Lehtilä.
Attualmente, la Finlandia non dispone di un’autorizzazione nazionale per esportare prodotti a base di uova negli Stati Uniti, rendendo il processo ancora più complicato.
Gli Stati Uniti cercano fornitori alternativi in Europa
Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, nei primi due mesi dell’anno oltre 35 milioni di volatili sono stati abbattuti per contrastare la diffusione dell’influenza aviaria, aggravando la carenza di uova e facendo schizzare i prezzi alle stelle. Per questo, gli Usa hanno avviato trattative anche con Danimarca, Svezia e Paesi Bassi per valutare possibili forniture.
La Danish Egg Association ha confermato di aver ricevuto una richiesta ufficiale dal governo americano, che ha chiesto una stima della quantità di uova che potrebbero essere esportate negli Stati Uniti, a condizione che rispettino tutti i requisiti di importazione.
Prezzi alle stelle e aumento del contrabbando dal Messico
Il tema delle uova è diventato centrale anche per l’ex presidente Donald Trump, che aveva promesso di abbassarne il prezzo sin dal primo giorno del suo mandato. Tuttavia, il costo delle uova negli Usa è aumentato del 59% a febbraio, spingendo i consumatori a cercare alternative.
Un effetto collaterale della crisi è stato l’incremento del contrabbando di uova dal Messico: i sequestri alla frontiera sono aumentati del 36% rispetto all’anno precedente, secondo i dati della polizia doganale americana.
Mentre Washington continua a cercare soluzioni per la crisi, resta incerto se le importazioni dall’Europa potranno davvero tamponare l’emergenza e stabilizzare i prezzi.