La crisi tra India e Pakistan ha raggiunto un nuovo punto di rottura con una serie di violenti scontri lungo la Linea di controllo nel Kashmir, provocando decine di vittime civili da entrambe le parti. In risposta all’escalation, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha lanciato un appello urgente ai due Paesi affinché si adoperino per “disinnescare” le tensioni e fermare il ciclo di violenze.
Attacchi aerei e scambi di artiglieria: oltre 30 morti
Secondo le autorità pakistane, l’India avrebbe condotto raid aerei su sei località del territorio sotto il controllo di Islamabad, uccidendo almeno 26 civili, tra cui due bambine di tre anni. Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha definito l’azione “un atto di guerra”, dichiarando che il Pakistan si riserva il diritto di rispondere con forza.
Nel frattempo, l’esercito indiano ha segnalato la morte di tre civili colpiti dal fuoco pakistano in territorio indiano, mentre un attacco successivo nella città di Poonch ha causato almeno otto vittime e 29 feriti. La situazione lungo il confine resta altamente instabile, con continui scambi di artiglieria pesante.
La Cina lancia un monito: “Moderazione da entrambe le parti”
La Cina, storicamente alleata del Pakistan e confinante con entrambi i Paesi, ha espresso “rammarico” per le azioni militari indiane e ha manifestato “profonda preoccupazione” per l’aggravarsi della situazione. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese ha esortato India e Pakistan a mostrare moderazione, sottolineando che sono “vicini inseparabili” e che la stabilità regionale è in gioco.
Washington: “Disinnescare la crisi è una priorità”
L’intervento degli Stati Uniti mira a prevenire un ulteriore deterioramento della situazione. In un comunicato ufficiale, la Casa Bianca ha ribadito il sostegno a una soluzione diplomatica e ha chiesto alle parti di evitare azioni unilaterali che possano compromettere la pace.