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DAZN chiede i danni: se hai usato il pezzotto, potresti dover pagare caro

9 Ottobre 2025
Pezzotto, stangata storica: oltre 2.000 utenti multati fino a 5.000 euro per pirateria online

Foto di JESHOOTS.com: https://www.pexels.com/it-it/foto/televisore-a-schermo-piatto-1201996/

DAZN ha avviato la sua prima azione legale diretta contro gli utenti che hanno guardato le partite tramite IPTV illegali, senza sottoscrivere un regolare abbonamento. La piattaforma ha inviato duemila raccomandate ad altrettanti soggetti già individuati e sanzionati dalla Guardia di Finanza lo scorso maggio.

Nel documento, DAZN chiede un indennizzo forfettario di 500 euro a titolo di conciliazione. In alternativa, per chi non accetta la proposta, la società annuncia azioni giudiziarie civili per ottenere il risarcimento dei danni economici, con un probabile aumento dei costi a carico dell’utente coinvolto.

Richiesta di danni separata dalla sanzione amministrativa

La richiesta da parte di DAZN è indipendente dalla multa già comminata dalla Guardia di Finanza, che può variare da 154 a 5.000 euro secondo la normativa vigente sulla pirateria digitale. L’obiettivo della piattaforma non è solo economico, ma anche dissuasivo: viene infatti chiesto agli utenti un impegno scritto a non ripetere in futuro comportamenti illeciti.

L’iniziativa è la prima nel suo genere in Italia e potrebbe aprire la strada ad azioni analoghe da parte di altre piattaforme di streaming coinvolte nella lotta alla pirateria, come Sky, Netflix o Prime Video.

Serie A e piattaforme unite: “Chi sbaglia, paga”

Già a settembre, le principali piattaforme e la Lega Serie A avevano formalmente richiesto all’autorità giudiziaria l’elenco nominativo degli utenti coinvolti in attività di visione illegale. Un’azione congiunta che punta a difendere i diritti televisivi, la principale voce di entrata per il calcio professionistico.

La perdita stimata dal fenomeno del “pezzotto” ammonta a centinaia di milioni di euro ogni anno, secondo le stime diffuse da operatori e istituzioni. L’azione legale mira a dare un segnale forte: anche chi guarda in streaming contenuti piratati è perseguibile legalmente, non solo chi li trasmette.

Le reazioni online: tra dubbi legali e rabbia

L’arrivo delle prime raccomandate ha scatenato un’ondata di discussioni sui social e nei forum online.

Molti si interrogano sulla legittimità della doppia sanzione (amministrativa e privata) e sull’opportunità di accettare il pagamento conciliativo. Alcuni dichiarano apertamente che preferiscono “pagare un avvocato piuttosto che DAZN”, criticando duramente il costo e la qualità del servizio offerto.

Cosa rischia chi non paga

Chi decide di non pagare l’indennizzo richiesto da DAZN potrebbe essere coinvolto in una causa civile per risarcimento danni. In quel caso, oltre alla cifra contestata, si aggiungerebbero spese legali, interessi e tempi lunghi, con il rischio di una condanna al pagamento anche superiore.

Al contrario, chi accetta la proposta potrebbe chiudere la vicenda rapidamente, evitando ulteriori conseguenze.

Il “caso DAZN” potrebbe diventare un precedente

Questa mossa di DAZN rappresenta un segnale netto contro la pirateria, che finora ha goduto di una certa tolleranza sul lato utente. Se l’iniziativa avrà successo, altre piattaforme potrebbero seguirne l’esempio, avviando una nuova stagione di azioni legali private nei confronti degli spettatori illegali.

Tags: 500Daznlegalemulta
Elio Monaldo

Elio Monaldo

Sono affascinata dalle storie che trasformano il nostro modo di vedere il mondo e cerco di portare quella stessa trasformazione ai miei lettori.

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