Dopo 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, oggi 19 giugno si aprirà un nuovo capitolo investigativo: per la prima volta sarà esaminata la pattumiera presente in casa il giorno del delitto, rimasta finora inattiva nei fascicoli dell’inchiesta.
Si tratta del secondo appuntamento dell’incidente probatorio in corso presso la polizia scientifica di Milano, su richiesta della Procura di Pavia. I periti incaricati – la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani – apriranno ufficialmente il plico sigillato dei rifiuti, che si ipotizza contenga tracce di Chiara Poggi e forse elementi utili a chiarire altri passaggi dell’inchiesta.
Un reperto mai analizzato: cosa potrebbe emergere
La spazzatura, trovata nella villetta di via Pascoli, fu sequestrata solo nel 2008, ben otto mesi dopo il delitto, quando la famiglia rientrò nell’abitazione. Non è mai stata esaminata prima d’ora: una lacuna investigativa che oggi potrebbe rivelarsi cruciale.
Secondo gli inquirenti, tra i materiali contenuti vi sarebbero contenitori di Fruttolo ed Estathé, alimenti che Chiara avrebbe consumato poche ore prima della morte. I tecnici cercheranno eventuali tracce di DNA, impronte digitali o residui biologici che possano far luce su presenze nella casa non ancora del tutto chiarite.
Il contesto: nuove indagini e un nome tornato tra gli indagati
L’analisi rientra nella nuova indagine coordinata dalla Procura di Pavia e dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano, che ha portato all’iscrizione di Andrea Sempio – amico del fratello di Chiara – nel registro degli indagati per la terza volta, a seguito di nuove tracce digitali e impronte attribuite.
Verifiche sui verbali: 18 anni di documentazione da ricostruire
Nella giornata di ieri, 18 giugno, l’incidente probatorio si è concentrato sulla verifica completa dei verbali relativi al sequestro e alla conservazione della pattumiera. Una fase necessaria, come ha spiegato Ugo Ricci, consulente della difesa di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva per il delitto.
“La documentazione era talmente corposa che abbiamo preferito verificarla in blocco nel pomeriggio”, ha dichiarato Ricci. “È stato un lavoro lungo, ma necessario per garantire la correttezza della catena di custodia”.
Attese e ipotesi: cosa potrebbe cambiare
La pattumiera rappresenta l’ultima traccia materiale rimasta intatta e mai passata sotto analisi forense. In un processo segnato da dubbi, perizie controverse e colpi di scena, questa nuova verifica sui rifiuti di casa Poggi potrebbe introdurre elementi inaspettati, forse utili a chiarire alcune zone d’ombra ancora aperte nel caso.