Una pillola assunta una volta al giorno, senza bisogno di iniezioni o particolari restrizioni alimentari, potrebbe presto rivoluzionare la cura del diabete di tipo 2. Si chiama orforglipron ed è il primo agonista orale non peptidico del recettore Glp-1 (Glp-1 RA) a ottenere risultati incoraggianti in uno studio clinico di Fase 3.
Risultati promettenti dal programma Achieve
Nel primo studio del programma Achieve, condotto su oltre 550 pazienti in Paesi come Stati Uniti, Cina, Giappone, India e Messico, orforglipron ha ridotto l’emoglobina glicata (A1C) fino all’1,6% rispetto al placebo in persone con diabete non adeguatamente controllato solo con dieta ed esercizio. Parallelamente, i pazienti che hanno assunto la dose più alta hanno registrato una perdita di peso media di circa 7 kg, pari a una riduzione del 7,9% del peso corporeo iniziale.
Una nuova opzione terapeutica senza ago
I risultati, annunciati ufficialmente il 17 aprile 2025, aprono la strada a una nuova opzione terapeutica per il diabete che combina l’efficacia dei farmaci Glp-1 iniettabili con la praticità della somministrazione orale. Più del 65% dei pazienti trattati ha raggiunto un valore di A1C inferiore al 6,5%, soglia considerata ottimale secondo l’American Diabetes Association.
Profilo di sicurezza in linea con la classe terapeutica
Il profilo di sicurezza di orforglipron si è rivelato coerente con quello di altri farmaci appartenenti alla stessa categoria: gli effetti collaterali più comuni sono stati di tipo gastrointestinale, generalmente lievi o moderati.
Un’alternativa attesa da milioni di pazienti
Secondo i ricercatori, orforglipron potrebbe rispondere alla preferenza del 75% dei pazienti che scelgono le terapie orali rispetto a quelle iniettabili, senza compromessi in termini di efficacia o sicurezza. L’obiettivo è ottenere l’approvazione regolatoria per la gestione del peso entro la fine del 2025 e per il trattamento del diabete nel 2026.
Prospettive future oltre il diabete
Orforglipron è attualmente in fase di studio anche per altre indicazioni, tra cui obesità, apnea ostruttiva del sonno e ipertensione nei pazienti obesi. La presentazione ufficiale dei risultati è prevista per giugno, durante l’85ª edizione delle Scientific Sessions dell’American Diabetes Association.
Con il numero di persone affette da diabete destinato a raggiungere i 760 milioni entro il 2050, l’arrivo di una terapia orale efficace rappresenta una svolta nella gestione globale della malattia.