Un escursionista britannico di 60 anni è stato protagonista di un’operazione di soccorso ad alto rischio sulle Dolomiti bellunesi, dopo aver ignorato i divieti per pericolo frane lungo la Ferrata Berti, a oltre 2.500 metri di quota.
L’uomo ha scavalcato le barriere e proseguito sul sentiero nonostante la presenza di cartelli ben visibili in italiano e inglese. Solo dopo essersi trovato in difficoltà, ha lanciato l’allarme.
Recupero complicato e costoso: due elicotteri in azione
L’intervento, coordinato dal Soccorso Alpino di San Vito di Cadore, ha richiesto l’impiego di due elicotteri a causa delle condizioni meteorologiche e della complessità dell’area. Diversi operatori specializzati sono stati coinvolti nell’operazione, che si è conclusa fortunatamente senza feriti.
“È stato fortunato a sopravvivere”, ha commentato Nicola Cherubin, responsabile del Soccorso Alpino.
Multa record: oltre 14mila euro per il salvataggio
La vicenda ha avuto un conto salatissimo: all’escursionista è stata comminata una multa da 14.225 euro, di cui più di 11mila solo per il costo del volo in elicottero. Un’ulteriore aggravante è stata rappresentata dalla Brexit: essendo cittadino del Regno Unito, l’uomo non ha potuto beneficiare delle agevolazioni sanitarie previste per i turisti europei.
L’appello delle autorità: “Gli elicotteri non sono taxi”
Sull’episodio è intervenuto anche Giuseppe Dal Ben, commissario dell’Ulss 1 Dolomiti, che ha espresso preoccupazione per l’uso improprio dei mezzi di soccorso:
“Gli elicotteri sono risorse fondamentali per salvare vite, non possono essere usati come taxi da chi ignora volontariamente i divieti, mettendo a rischio anche i soccorritori.”
Un precedente simile, ma con esiti diversi
La vicenda fa eco a un caso analogo di pochi giorni prima, quando due escursionisti belgi, salvati in circostanze simili, hanno ricevuto un addebito molto più contenuto, proprio grazie alla copertura garantita dall’assistenza europea.