Il vulcano Etna è tornato a dare spettacolo — e preoccupazione — nella giornata del 2 giugno 2025, con una violenta eruzione esplosiva che ha generato una nube alta diversi chilometri, visibile anche dalla Calabria. Le immagini diffuse sui social e dalle telecamere di sorveglianza raccontano una notte e una mattinata di intensa attività vulcanica, culminata in un crollo parziale del cratere di Sud-Est e nella discesa rapidissima di una colata piroclastica verso valle.
Una notte di esplosioni: l’eruzione inizia alle 3:50
Tutto ha avuto inizio intorno alle 03:50, quando i sistemi di monitoraggio dell’INGV – Osservatorio Etneo hanno rilevato una variazione improvvisa nei parametri vulcanici, seguita da attività stromboliana. Il tremore vulcanico è aumentato costantemente, raggiungendo valori elevatissimi nelle ore successive.
Collasso del cratere e colata piroclastica verso la Valle del Bove
Nel corso della mattinata, si è verificata una potente esplosione laterale e il probabile collasso di un fianco del cratere di Sud-Est, che ha generato una massiccia colata piroclastica. Le immagini diffuse online mostrano il flusso incandescente scendere a grande velocità, lasciando dietro di sé una scia di cenere e gas ad alta temperatura. Secondo l’INGV, si è trattato di un flusso piroclastico dovuto al cedimento di depositi vulcanoclastici, instabili e accumulati lungo il bordo cratere.
Attività ancora in corso: fontane di lava e trabocchi lavici
L’eruzione ha continuato a intensificarsi con esplosioni quasi continue, fontane di lava e trabocchi lavici dal bordo meridionale del cratere. Una modesta colata lavica si sta dirigendo verso la Valle del Bove, mentre il tremore vulcanico rimane su livelli molto alti, con segnali infrasonici intensi e fenomeni localizzati nella zona Sud-Est.
Nessun danno a persone o strutture, ma massima attenzione
Fortunatamente, al momento non si registrano danni a persone o abitazioni, anche se la situazione resta sotto stretta sorveglianza. L’Osservatorio Etneo ha confermato che, secondo i dati disponibili, la colata non ha oltrepassato l’orlo della Valle del Leone. Le autorità invitano alla massima cautela nelle zone prossime al vulcano.