Un nuovo capitolo di violenza sconvolge la vita di Benedetto Ceraulo, il sicario condannato per l’omicidio di Maurizio Gucci. La mattina del 22 aprile 2025, l’uomo, oggi 63enne, ha sparato al figlio Gaetano, 37 anni, durante un violento litigio familiare avvenuto nella sua abitazione di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa. Subito dopo, avrebbe puntato l’arma contro se stesso in un drammatico tentativo di suicidio.
Il figlio riesce a salvarsi: ferito al volto, dà l’allarme
Gaetano Ceraulo, nonostante le gravi ferite al volto, è riuscito a mettersi in auto e a raggiungere i soccorsi. È attualmente ricoverato all’ospedale di Pontedera e verrà sottoposto a un intervento chirurgico: le sue condizioni, fortunatamente, non sarebbero critiche. Più grave la situazione di Benedetto Ceraulo, trasportato d’urgenza all’ospedale di Pisa, dove lotta tra la vita e la morte.
Dalla condanna per il delitto Gucci al tentativo di ricostruzione
Dopo aver scontato quasi 29 anni di carcere per l’assassinio di Maurizio Gucci, ordinato da Patrizia Reggiani, Ceraulo aveva provato a ricominciare da zero. Durante la detenzione sull’isola di Gorgona, si era appassionato alla viticoltura grazie a un progetto rieducativo promosso dalla famiglia Frescobaldi. Una volta libero, aveva vissuto prima a Fauglia e poi si era trasferito nella casa di campagna a Santa Maria a Monte.
Il passato che torna: l’ombra lunga di un delitto celebre
Nel 1995, a soli 32 anni, Ceraulo venne riconosciuto come l’esecutore materiale del delitto Gucci, in cambio – secondo la giustizia italiana – di un pagamento pari a 150 milioni di lire. Nonostante le continue dichiarazioni di innocenza, la sua condanna fu confermata in Cassazione.
Una nuova tragedia familiare scuote l’Italia, riportando alla ribalta un nome legato a uno dei crimini più noti della cronaca nera nazionale. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire le cause dell’ennesimo atto di violenza domestica che poteva trasformarsi in un duplice omicidio.