Nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato e di governo della Nato, ospitata nella residenza reale Huis ten Bosch all’Aia, si è tenuto un lungo e riservato colloquio tra Giorgia Meloni e Donald Trump. Il faccia a faccia si sarebbe svolto in un clima solenne, a margine del ricevimento offerto dai sovrani olandesi in occasione del vertice internazionale del 24 giugno.
Secondo fonti diplomatiche, il dialogo tra i due leader avrebbe toccato alcuni dei temi più delicati dello scenario globale, a partire dalla recente tregua tra Iran e Israele. Meloni e Trump avrebbero condiviso preoccupazioni circa la fragilità del cessate il fuoco e l’urgenza di individuare soluzioni negoziali per prevenire una nuova escalation.
Difesa comune e posizione italiana nella nuova Nato
Durante il confronto, Meloni avrebbe ribadito la linea già espressa in Senato alla vigilia della partenza, sottolineando l’importanza di rafforzare la difesa comune in chiave di deterrenza. Il governo italiano, pur sostenendo l’obiettivo dell’Alleanza di aumentare gli investimenti nel settore fino al 3,5% del PIL, ha chiesto che il percorso sia sostenibile, flessibile e mirato, con particolare attenzione alle imprese italiane ed europee.
La premier ha richiamato il motto latino “Si vis pacem, para bellum” – “Se vuoi la pace, prepara la guerra” – per giustificare un approccio strategico orientato alla solidità e alla credibilità dell’apparato militare, senza abbandonare il dialogo e la diplomazia.
Il Medio Oriente e il rischio di nuova instabilità
Il confronto tra Meloni e Trump ha dedicato grande attenzione all’instabilità in Medio Oriente, considerata uno dei focolai più sensibili per la sicurezza globale. Le tensioni tra Iran e Israele, nonostante l’accordo temporaneo di cessate il fuoco, restano fonte di allarme. Entrambi i leader avrebbero valutato le prospettive di un rilancio negoziale e discusso del ruolo dell’Alleanza Atlantica nel contenimento delle tensioni.
Vertice strategico per il futuro dell’Alleanza
Il summit dell’Aia rappresenta un momento decisivo per la ridefinizione dell’equilibrio geopolitico della Nato, con una crescente pressione sugli Stati membri per aumentare il proprio contributo. In questo contesto, l’Italia cerca un bilanciamento tra responsabilità internazionale e tutela dell’interesse nazionale, anche alla luce delle tensioni interne sul tema delle spese militari.
L’intesa tra Meloni e Trump, se confermata nei prossimi passaggi diplomatici, potrebbe consolidare una linea condivisa tra Europa e Stati Uniti su difesa, sicurezza e gestione delle crisi globali, restituendo centralità all’Italia nella costruzione della nuova architettura strategica atlantica.